L’alchimia segreta di quel blu. Vito Bongiorno al Ristorarte Margutta

 di Sarah Palermo –
Immaginare l’armonia è facile in un mondo dove tutto è blu, il tono più rilassante e accogliente nella scala dei colori, il più seducente e volto ad immaginare mari lontani e aria fresca o addirittura aria per un’ora come quella raccolta in fialette che si fanno corollario dell’opera di uno degli artisti italiani più internazionali in ascesa, Vito Bongiorno siciliano di nascita, ma romano dai tempi del liceo dove affina le sue arti con il già stimato da Marinetti, Professor Mino delle Site.

Lo scopo ultimo dell’artista non è estetico bensì mentale, l’opera diventa tale al proprio occhio solo al momento della presa di coscienza di ciò che si ha davanti, della riflessione. È altro dal bello dell’arte. Rifugge dalle gallerie e dai luoghi istituiti per l’arte e si dedica ai luoghi non sempre deputati all’esposizione e alla performance, come il Ristorarte Margutta che ospita le sue opere dal 7 aprile al 6 maggio 2011 o a Tarquinia dove nel 2002 ha presentato un dipinto di quasi mezzo chilometro unico nel suo genere nel panorama dell’arte contemporanea, questo è uno dei punti di forza dell’artista che lo differenzia da Yves Klein che usava eseguire le proprie antropometrie al chiuso, in spazi privati.

Vito Bongiorno si offre e richiama il pubblico coinvolgendolo. Durante le sue performance all’improvviso ci si ritrova come travolti da un mare in tempesta, costretti a trattenersi dall’avvolgente sibilo della musica che è come un canto di sirene,  e una sirena compare davvero; una ballerina dalle soavi movenze tratteggia a passi lenti la musica e l’intensità del colore che fu tanto caro a Yves Klein e che ora accompagna i capolavori dell’artista romano. Si muove sinuosa su una superficie bianca e tra le note lente e veloci di musiche più popolari e provenienti dall’oriente, danza sotto lo sguardo attento dell’artista che dipinge il suo corpo di intensità blu e va a disegnare la sue impronte e il dripping che sgorga dalla fialetta che stringe tra le mani. Al termine offre ad alcuni riottosi partecipanti del pane, altri lo accettano come vita che passa alla vita.

Info:
vitobongiorno.it
NELLARIA di Vito Bongiorno
A cura di Anna Lisa Martella
Press Office Emilio Sturla Furnò
Dal 7 aprile 2011
Al 6 maggio 2011
Il Margutta RistorArte
Via Margutta 118, Roma
0632650577


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