Tra i lotti offerti della parte di dipinti e disegni antichi si segnalano due ritrovamenti in collezioni private italiane di notevole impatto visivo: una Cattura di Cristo al lume di candela, di pittore caravaggista genovese o fiammingo circa 1630 (lotto 115, stima € 12.000‐18.000) e l’Estasi di Santa Maria Egiziaca, di bellezza moderna, dalla carnagione lunare e dalla folta chioma bionda, riferibile ad un pittore tenebrista attivo a Roma nella seconda metà del Seicento, che lavora vicino ad Antonio Gherardi e Girolamo Troppa, in antitesi al classicismo di Carlo Maratti (lotto 117, stima € 10.000‐20.000).
Due singolari interpretazioni del caravaggismo in chiave espressionista e spiccata carica erotica sono rappresentate dalle tele di Angelo Caroselli, con Allegoria dell’Autunno (lotto 112, € 20.000‐30.000), e dello Pseudo‐Caroselli, con Giuditta e Oloferne (lotto 113, € 12.000‐18.000), nomi entrambi rari e molto ricercati sul mercato dei dipinti antichi.
Per la sezione del XIX secolo si segnala un gruppo di suggestive marine siciliane di Erminio Kremp (lotti 163-166) e le opere provenienti dalla collezione del prof. Tommaso Bencivenga (lotti 264-269), capo ufficio Belle Arti del Comune di Roma che nel 1925 fu tra l’altro membro della commissione incaricata della scelta delle opere per quella che sarebbe diventata la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma. Fra esse spiccano due lavori di Camillo Innocenti (lotto 264 e 266), oltre a una tavola di Pieretto Bianco Bortoluzzi (lotto 269, stima € 4.000-6.000).
Provengono invece da una collezione privata romana e precedentemente erano appartenuti alla celebre collezione Vimercati Sanseverino di Bergamo, le due tele di Giacomo Trecourt, il Daniele nella fossa dei leoni (lotto 214, stima € 9.000-16.000) e l’Autoritratto datato 1845 (lotto 216, stima € 3.000-6.000), oltre alla Madonna in preghiera del Piccio (lotto 213, stima € 15.000-30.000). A chiudere il catalogo il Ritratto della madre di Gino Severini (lotto 347, stima &eu ro; 30.000-60.000), pastello su cartoncino del 1907: un’opera storica che ancora mostra sul pittore l’influenza di un divisionismo intriso di profonda sensibilità e attenzione alla resa psicologica.
Infine particolarmente nutrito appare il nucleo di dipinti di Michele Cascella (lotti 257-263), sette tele di grandi dimensioni del pittore abruzzese realizzate tra il 1930 e il 1970.
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Valentina Ciancio
Dipinti Antichi
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