L’Accademia Nazionale di San Luca, che è proprio dietro a Fontana di Trevi, aggiunge alla sua attività una nuova chicca per gli appassionati d’arte: per celebrare il “IV centenario della nascita di Mattia Preti” espone nel Salone d’onore il dipinto raffigurante San Luca che dipinge la Madonna con il Bambino, proveniente dalla chiesa di San Francesco d’Assisi a La Valletta. L’opera, appositamente realizzata per l’altare dedicato a San Luca in occasione dell’istituzione nel 1671 della Confraternita dei pittori, scultori ed indoratori, in riferimento ideale con la romana Accademia di San Luca, appare particolarmente significativo poiché costituisce uno dei rarissimi lavori firmati e datati dall’artista. In basso a destra, infatti, insieme allo stemma del pittore quale cavaliere di Malta, si legge: F(ra’) M(atthia) P(reti) F(ecit) - 1671.
Il dipinto, che secondo la tradizione riconosce nell’Evangelista il “patrono dei pittori” e gli attribuisce una serie di icone mariane, appare ricco di riferimenti simbolici: dal bue, emblema del Santo, alla figura del putto che gli porge la penna e l’inchiostro in ricordo del suo Vangelo. Sul fondo, oltre alla figura di san Carlo Borromeo in adorazione, è la statua della ninfa Igea, figlia di Esculapio e personificazione della salute, a ricordare che Luca, prima di seguire Cristo, esercitava la professione di medico. Il tema iconografico venne più volte utilizzato dal pittore sebbene mai, come in questo caso, con così grande ricchezza di figure e articolazione della scena. Appositamente restaurato per l’occasione, il dipinto appare più scuro rispetto alla produzione delle grandi pale d’altare degli anni Sessanta e Settanta che il “Cavalier calabrese” produsse per molte chiese maltesi tra le quali la Chiesa Conventuale dell’Ordine di San Giovanni Battista a La Valletta (oggi St. John Co-Cathedral). Gli interventi conservativi che si sono avvicendati nel tempo avevano purtroppo rimosso molte delle velature finali e delle luci che dovevano impreziosire la composizione, perdita a cui non è stato possibile porre rimedio. L’evento è realizzato con il contributo Ente del Turismo Maltese, GasanMamo Insurance Limited, Island Insurance Brokers Limited. Il dipinto è stato gentilmente concesso dai Frati Francescani Minori di Malta. L’opera sarà in mostra nel Salone d’Onore dell’Accademia Nazionale di San Luca fino al 15 febbraio 2014. L’esposizione del dipinto proseguirà presso il Palazzo Arcivescovile di Crotone e il Museo diocesano “Aurelio Sorrentino” di Reggio Calabria. Mostra a cura di Sante Guido, Giuseppe Mantella PROMOSSO DA : Accademia Nazionale di San Luca; Ambasciata di Malta in Italia; Ministero degli Affari Esteri - Direzione Generale per la Promozione Sistema Paese; Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina; Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova; Università della Calabria; Assessorato alla cultura della Regione Calabria; Istituto Italiano di Cultura a La Valletta; Fondazione italo-maltese “Montecristo” RESTAURO: Giuseppe Mantella con Laura Liquori, Ilaria Maretta, Francesca Muscat e Fabio Porzio I ritratti dei Santi artisti: una regia di Carlo Maratti per l’Accademia di San Luca
Va ricordato che con l’occasione è possibile visitare nell’Accademia un’altra Mostra importante, I ritratti dei Santi artisti: una regia di Carlo Maratti per l’Accademia di San Luca, organizzata in occasione delle celebrazioni del terzo centenario dalla morte del pittore Carlo Maratti (Camerano 1625 - Roma 1713). Si tratta di un magnifico nucleo di dodici ritratti di beati e santi artisti, restaurati per l’occasione, realizzato sotto l’egida del pittore marchigiano e da lui donati al momento della sua elezione a Principe perpetuo dell’istituzione accademica nell’anno santo 1700. Le effigi, eseguite dalla bottega dell’artista, raffigurano i santi scultori e lapicidi Nicodemo, Claudio, Nicostrato, Sinforiano, Castorio e i pittori e miniatori santi Lazzaro monaco, Metodio, Dunstano, Felice di Valois, Maria Maddalena de’ Pazzi e i beati Fra’ Giovanni da Fiesole e Giacomo Griesienger. Le dodici tele, in origine quattordici, poco note anche agli specialisti, costituiscono un’occasione di riflessione sul complesso meccanismo di produzione della bottega marattesca, una vera e propria officina ove circolavano decine di allievi di diverse generazioni e provenienze, le cui maniere si omologavano sul modello del maestro, circostanza che determina oggi difficoltà nell’attribuzione delle opere. Nella serie, presentata in mostra, di qualità non omogenea, spiccano brani di raffinata eleganza che portano a ipotizzare la partecipazione all’impresa di alcuni tra i maggiori collaboratori e interpreti del classicismo marattesco. La mostra intende presentare a pubblico e critica le opere recuperate, offrendole come materiale per la discussione e la ricerca. Accademia Nazionale di San Luca piazza Accademia San Luca, 77 - Roma Orario lun-sab 10-19