Il Sole24ore Plus . Ma. Pi. - Con la riduzione al lumicino delle risorse pubbliche per la cultura è possibile ancora tutelare e valorizzare il patrimonio? «Si rischia di azzerare la politica culturale di questo paese» avverte Roberto Grossi, presidente di Federculture. »Negli ultimi cinque anni l’intervento dello Stato nella cultura è sceso di oltre il 30%». la dotazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MIBAC) è passata dai 2201 milioni di euro del 2005 ai 1.509 previsti per il 2011. Solo nell’ultimo anno, Ira il 2010 e il 2011, la caduta delle risorse è di quasi il 12%, contro l’incremento durante la crisi del 30% del presidente Obama, del 10% di Sarkozy e del 7% dei Lander tedeschi. Lo Stato italiano nel 2010 ha speso in cultura lo 0,21% del bilancio statale (cioè 21 centesimi ogni 100 E spesi) con gli ulteriori tagli nel 2011 tale percentuale scende allo 0,18%, Per la manutenzione e il restauro del nostro patrimonio sono stati assegnati, per il 2011, 102 milioni quando erano 335 nel 2004. Per il finanziamento di Arcus, braccio economico del MiBAC, che nel 2010 era di 119 milioni di E nel 2011 è sceso a 40,8 milioni (-65,7%). la riduzione dei trasferimenti per il 2011 alle Regioni - pari a 4 miliardi - e a Province e Comuni - rispettivamente di 300 milioni e 1,5 miliardi - avrà inevitabilmente ricadute anche sulla spesa in cultura delle amministrazioni locali. «Prevediamo che le sponsorizzazioni culturali da parte dei privati - prosegue Grossi - da 280 milioni del 2009 e 180 nel 2010 si riducano a 100 quest’anno. Tutto ciò, penalizza pesantemente un settore vitale che ha dimostrato di saper resistere anche ai colpi della crisi nel 2010 i consumi di teatro sono saliti del 13%, di concerti di classica del 6%, le visite ai musei e mostre del 3,8% e ai siti archeologici oltre il 2%» anticipa Grossi. Se poi viene chiesto anche di ridurre a cinque i componenti nei cda dei musei, i privati al Maxxi rischiano la poltrona e chissà se continueranno a finanziario? È solo un esempio, naturalmente. I dati anticipano il VII Rapporto Annuale Federculture ala cultura serve al presente. Creatività e conoscenza per il benessere sociale e il futuro del Paese», che sarà presentato a Roma il 24 marzo all’Auditorium del Museo MAXXI. «Per reagire e informare cittadini e rappresentanti politici e istituzionali sullo stato attuale di crisi della cultura italiana e sui possibili interventi - annuncia Grossi - Federculture insieme ad Agis, Anci, Upi e Conferenza delle Regioni, promuove un’iniziativa di mobilitazione il 26-27 e 28 marzo: Tre Giornate Nazionali perla Cultura e lo Spettacolo». Ma.PI