Allo Stato o ai russi. In ogni caso ciò che conta, per gli eredi, è che ci sia un acquirente. Cosulich: “Il Ministero avrà 60 giorni di tempo per la prelazione”. Fanfani: “A Roma trovino le risorse” Nuovo Corriere Aretino, Simona Buracci Quando sembra tutto finito ecco che la storia ricomincia. Un eterno rincorrersi tra colpi di scena e smentite. E’ il caso dell’intrigo internazionale che vede protagonista, da una parte l’Archivio Vasari, e dall’altra numerosi soggetti: i Festari, la famiglia proprietaria delle Carte; i russi della Ross Engeneering, intenzionati ad acquistare l’archivio; e una serie di enti, tra cui il Comune di Arezzo ma anche il Ministero dei Beni Culturali. Nei giorni scorsi è stata diffusa la notizia che l’archivio era stato dissequestrato e i Festari annunciavano l’imminente completamento dell’atto di vendita ai russi. Addirittura in questa settimana. Ma il Ministero ha frenato, dicendo che il preliminare di vendita, per motivi giudiziari, non è più utilizzabile. E così, pare, si ricomincia tutto dall’inizio. Pare, abbiamo detto. Perché in base a quello che ha dichiarato l’avvocato dei Festari Guido Cosulich, la situazione è sotto controllo e non c’è alcuna preoccupazione. Per i Festari l’importante è vendere. Se ai russi o allo Stato italiano, nel caso decidesse di far valere il diritto di prelazione, a loro non cambia niente. La vendita va quindi avanti. Cosulich ha ribattuto che i suoi clienti “intendono fare quanto prima la ricognizione e il contratto definitivo dal notaio Roberto Romoli. Si era parlato di siglare il contratto di vendita già entro la fine di questa settimana, ma per ora tutto appare sospeso a causa dell’impossibilità, per il maltempo, che il magnate Vassily Stepanov, possa raggiungere nel giro di un paio di giorni in aereo l’Italia. Una volta risolto il problema logistico legato alla neve che sta bloccando un pò tutti gli aeroporti in Europa - continua Cosulich - i miei clienti intendono firmare il contratto quanto prima”. Riguardo al fatto che lo Stato possa ancora esercitare il diritto di prelazione sull’Archivio Vasari, l’avvocato precisa: “Si tratta di una questione interpretativa. Se il ministero ritiene che dopo il dissequestro delle carte, riparta tutto da zero, lo Stato italiano avrà 6o giorni di tempo per la prelazione a partire dal giorno in cui il contratto sarà firmato tra le parti” . Intanto il sindaco Fanfani auspica davvero che lo Stato italiano trovi le risorse necessarie per acquisire le Carte: “Ho preso atto del dissequestro dell’Archivio Vasari e della confermata volontà di vendere da parte dei Festari. Spero, adesso, che il Ministero trovi le risorse finanziarie necessarie per acquisirlo al patrimonio culturale del paese. Sono stato io a sollevare, nei mesi scorsi, il tema del futuro dell’Archivio. Dinanzi alla prospettiva delle cessione, non posso che confermare l’impossibilità del Comune di reperire i finanziamenti per l’acquisto. Farò di tutto, non solo perché il vincolo pertinenziale rimanga ma anche perché l’Archivio possa essere valorizzato e con esso l’immagine di Arezzo in Italia e nel mondo“. Alla prossima svolta.