Nonostante le bizzarrie del tempo di questi ultimi giorni, questa edizione ha segnato un’ampia presenza di espositori e pubblico che stanno facendo crescere in qualità l’offerta complessiva” - commenta Massimo Puglisi, presidente del Comitato Tecnico della Fiera.
“Sta crescendo, edizione dopo edizione, l’offerta del modernariato - continua Puglisi -, splendidi lampadari degli anni Sessanta, tavoli ed arredi degli anni ‘70 e ‘80 che interessano un mercato sempre più ampio. Segno che gli espositori stanno modificando, o meglio ampliando, l’offerta. Anche il Vintage, tanto di moda, migliora di mese in mese di qualità e risponde ad un interesse crescente del pubblico, così come il modernariato, che ormai è presente anche in diversi dei negozi di antiquariato in sede fissa - che in città hanno una concentrazione fra le più alte d’Italia e che sono aperti tutto il mese - che prima tradizionalmente si dedicavano quasi esclusivamente all’alta epoca” Tra gli oggetti, presenti in Fiera, da evidenziare due notevoli disegni del ‘600 fiorentino, uno dei quali firmato e datato, in cornice coeva, raffiguranti studi di figure “a conferma che l’antiquariato è e continua ad essere il punto di riferimento fondamentale culturale ed economico della Fiera” - aggiunge il presidente Paolo Nicchi: “Si tratta di due disegni forse non offerti a quel prezzo di occasione che i ricercatori sognano di trovare, ma assolutamente di grande prestigio e ancora con buon margine di convenienza, che non sfigurerebbero nei migliori negozi d’antiquariato italiani, a Fienze come a Milano o Parigi” - chiosa Puglisi -. “E’ la riprova che il messaggio sulla qualità, sull’identità e sull’autenticità sta sempre più diffondendosi. Personalmente, considero un grande successo aver trovato oggi in Fiera, sotto le Logge, questi pezzi che fanno onore a chi le ha portati e alla Fiera nel suo insieme”. Soddisfazione espressa anche dal presidente Paolo Nicchi che giudica lo spostamento sperimentale e provvisorio di vari banchi da piazza Grande a via Ricasoli, a causa dei noti lavori - delicati e complessi - di rifacimento della piazza “assolutamente positivo. Lo spostamento di alcuni banchi nella parte alta della città - peraltro prestigiosa - sembra che sia stato molto gradito dal pubblico che ha potuto ammirare, soffermarsi davanti a vari banchi. Lo spostamento dei banchi da piazza Grande, cuore nevralgico della Fiera, a via Ricasoli è solo una risposta sperimentale e provvisoria al disagio provocato dal rifacimento di piazza Grande. Nell’insieme, riteniamo di poter essere tutti soddisfatti di questa soluzione”. E la Fiera ha ricevuto questa mattina la visita inaspettata quanto gradita di Giovanna Melandri, che - in qualità di ministro per i Beni Culturali nel I governo D’Alema - nel 2000 inaugurò gli affreschi del Ciclo della vera Croce di Piero della Francesca. Accompagnata dalla famiglia e da alcuni amici - assieme all’assessore Camillo Brezzi e al presidente della Fiera Paolo Nicchi - ha visitato la Casa Museo di Ivan Bruschi, la mostra La Minerva ad Arezzo, gli affreschi pierfrancescani (”dovevo proprio rivederli, dopo quasi dieci anni”) e, naturalmente, ha girato tra i banchi della Fiera. “Conoscevo la fama della Fiera Antiquaria di Arezzo, ma non mi aspettavo di trovarla così grande e così articolata - ha commentato sorpresa e compiaciuta l’onorevole Melandri -. Pensavo ad una fiera come ce ne sono tante in Italia, ma questa è davvero unica per quantità di espositori, per ricchezza di proposta e perchè si snoda nel centro storico. E’ bellissima: tornerò sicuramente”. foto di Gino Perticai