Arezzo: raccolta fondi per riprendere gli scavi archeologici al Colle del Pionta

Redazione EosArte · November 19, 2015

  E’ in corso ad Arezzo una importante iniziativa di raccolta fondi accompagnata da una campagna di comunicazione con l’obiettivo di consentire la ripresa degli scavi nell’area archeologica del Colle del Pionta alla ricerca della tomba di San Donato e del Tempio a lui dedicato. “Il colle del Pionta , ove sorge la cittadella universitaria di Arezzo, si estende a ponente del centro urbano, oltre la cinta muraria, in prossimità della ferrovia e vi ebbe sede fino al 1203 l’episcopio con il Duomo Vecchio, allorché la cattedrale fu trasferita dentro le mura con Bolla di Papa Innocenzo III. Sappiamo che l’antica sede vescovile era composta da due chiese cattedrali, la prima conosciuta col titolo di Santa Maria e Santo Stefano, e l’altra col titolo di tempio di San Donato. Il sito, già parzialmente dismesso dopo il XIII secolo, fu definitivamente abbandonato nel 1561 quando il Granduca Cosimo I ne ordinò la distruzione”. E proprio una voce del territorio, Arezzo Notizie, insieme a New MediAr - cooperativa che gestisce il servizio giornalistico della testata – hanno deciso di promuovere il progetto.

“Penso che occorra tutti quanti darsi da fare per finanziare un’impresa molto importante e decisiva per scoprire le radici della nostra città – ha dichiarato il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli – perché al Pionta sono iniziati anni fa degli scavi che hanno portato alla luce degli importantissimi reperti. Ora si tratta di dare completezza al progetto, attraverso la spassionata presenza e l’impegno dell’associazione Academo che in questo momento non ha tutte le risorse per continuare la campagna di scavi.” La ripresa degli scavi, in seguito agli studi effettuati con le moderne tecniche dei rilievi fotografici con il drone e con il laser scanner 3d dall’associazione Academo di Mauro Mariottini, con il curatore scientifico Giorgio Verdiani ed in stretto contatto con la soprintendenza archeologica, diventa dunque un passaggio fondamentale per la scoperta di quello che gli studi hanno individuato con pochissimi margini di dubbio, uno strumento per il rilancio culturale e turistico di quello che un tempo era il primo centro urbano della città, sede di una delle prime università d’Europa, sede del Duomo Vecchio e meta di pellegrinaggio per il culto di San Donato. “Una volta completato il sistema di scavi e reso fruibile ai turisti, ai cittadini ai ricercatori – ha sottolineato il sindaco Ghinelli – il tutto farà parte di un progetto ben più ampio che abbiamo chiamato Progetto Pionta trasversale all’amministrazione, che coinvolge competenze le più diverse dalla polizia municipale, al sociale, dal verde alla cultura, per riqualificarlo completamente. Il Pionta è il luogo simbolo della nostra città, lì ci sono le nostre radici, le nostre origini, e tra l’altro è un posto bellissimo, molto malandato e maltenuto e quindi un forte impegno in questo senso riporterà questo pezzo importantissimo di città agli aretini. Parte di questo disegno di recupero è costituito dal sistema degli scavi per cui è partita questa sottoscrizione.” Vittorio Sgarbi in visita ad Arezzo ha elogiato l’attività di ricerca condotta sul Colle del Pionta: “Lo stato, un privato od anche un paese straniero farebbe bene ad investire sugli scavi, un intervento non molto costoso, ma molto redditizio.” Per raccogliere le donazioni è stato attivato un conto corrente presso la Banca Valdichiana. Ogni contributo va intestato all’Associazione Culturale Academo, causale “Arezzo per il Pionta”. L’iban è IT97 I084 8914 1010 0000 0372 014. Il progetto Arezzo per il Pionta - ricordiamo infine - è lanciato dalla cooperativa di giornalisti New MediAr in collaborazione con Arezzo Notizie.

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