La Galleria di Arte Moderna di Roma Capitale ospiterà dal 28 febbraio al 29 settembre 2013 la mostra “ Legami e corrispondenze. Immagini e parole attraverso il ‘900 romano”. Mostra di arte, letteratura e poesia tenute insieme da un unico filo conduttore, la vita in tutte le sue molteplici sfaccettature nella Roma dei primi anni sessanta del ‘900. di Cristina Zazzaro -
La mostra “Legami e corrispondenze. Immagini e parole attraverso il ‘900 romano” è il primo di una serie di eventi volti a raccontare tramite non solo le immagini, ma anche le “parole” il 900 romano, con le sue peculiarità e i suoi protagonisti ; infatti dopo l’apertura al pubblico che avverrà il 27 febbraio, seguiranno una serie di conferenze tenute da studiosi e docenti provenienti dalle tre grandi università romane, per loro, prima collaborazione e partecipazione in uno spazio del sistema Musei in comune. Il modo migliore per descrivere e far venire voglia al lettore di vedere l’esposizione è descrivere la “passeggiata” che ho fatto io tra le varie stanze. La mostra è stata divisa in sei sezione tematiche, ognuna delle quali dedicata ad un autore italiano del Novecento. Varcando le soglie del museo, veniamo accolti da “Gabriele D’annunzio” , poeta precocissimo e d’ingegno multiforme, in continua ricerca di una fusione dei sensi e dell’animo con le forze della vita, accogliendo in sé la natura come adesione fisica prima ancora che spirituale. A questa sua idea di unione con il tutto si ispirano artisti come Enrico Coleman, con la sua tela “Speculum Dianae” del 1909, una splendida visione del lago di Nemi, un’alba dai passaggi di colore tenui, dal rosa che delicatamente volge all’azzurro; un’atmosfera di pace che avvolge lo spettatore e lo accompagna in questa visione, quasi fondendolo con la natura raffigurata. Ancora un’opera della prima sala è quella di Adolfo De Carolis del 1910, “Nudo con fiori”, donna dalle sinuose e morbide curve addormentata su un giaciglio coperto da un lenzuolo bianco ed uno rosa che le lascia scoperto il corpo quasi per intero. Il suo volto pacato, sereno, lo sguardo ammaliatore rivolto all’osservatore; la poesia legata al quadro, non a caso, è il piacere di D’Annunzio del 1889, della quale è stato scelto un passaggio che recita così : ”Nessuna altra forma di coppa eguaglia in eleganza tal forma: i fiori entro quella prigione diafana paion quasi spiritualizzarsi e meglio dare immagine di una religiosa o amorosa offerta”.
Proseguendo nella visita incontriamo Filippo Tommaso Marinetti poeta, scrittore e drammaturgo italiano e stesore del Manifesto del futurismo, con il quale da vita ad un movimento nuovo, innovativo e come era lui rivoluzionario. Delle opere in mostra in questa stanza tre mi hanno colpito maggiormente, in quanto secondo me meglio rappresentative dell’ideale futurista, ovvero “sensazione di volo in tre tempi” di Tato (Guglielmo Sansoni), del 1929. Queste tre visoni di città dall’alto, sintetiche e trasfigurate, sono delle opere che intrinsecamente posseggono gli elementi decantati nel manifesto dell’aeropittura futurista, (come ci ricorda la didascalia stessa del dipinto); a riguardo mi preme citare il punto 7 del summenzionato manifesto, perché lo ritengo utile a capire l’idea che sta nell’opera stessa ovvero:”Ogni aeropittura contiene simultaneamente il doppio movimento dell’aeroplano e della mano del pittore che muove matita, pennello o diffusore”; credo non serva altro, termine o spiegazione che sia, a cogliere meglio di questa frase il senso dell’opera.
La mostra continua con opere dedicate a Massimo Bontempelli, Luigi Pirandello, Giuseppe Ungaretti e Alberto Moravia; tutti loro meriterebbero la giusta attenzione, non solo per il valore morale degli stessi ma anche per le numerose opere in mostra a loro dedicate e tutte di estrema importanza, ma non è questa la sede per farlo altrimenti rischierei di sembrare prolissa e di scrivere più che una recensione “un poema epico”; il mio dilungarmi sta nel voler far capire appieno al lettore che vale veramente la pena andare a vedere questa mostra, perché in essa è racchiusa la storia di un popolo, di persone che hanno combattuto per quello in cui credevano, per quei valori oggi spesso dimenticati; perché questa mostra ci fa tornare indietro nel tempo, nella Roma degli inizi del ‘900, quando gli artisti e gli scrittori italiani e stranieri si incontravano in luoghi spesso insoliti come negozi, caffè, e trattorie, anche nei barconi sul Tevere, per discutere tra loro e confrontarsi a vari livelli. Se tutto questo non vi ha convinto allora vuol dire che , non siete interessati alla vostra cultura, al vostro passato e alle persone che lo hanno costruito e quindi beh non dovreste vederla; ma se al contrario tutto ciò vi ha anche solo in minima parte incuriosito andate, percorrete le sale, ammirate le 100 opere esposte, leggete le storie di quei sei grandi maestri della letteratura italiana, e vi renderete conto che non sarà stata una giornata persa. Evento in pillole Legami e corrispondenze. Immagini e parole attraverso il ‘900 romano Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale Dal 28 febbraio al 29 settembre 2013 da martedì a domenica ore 10.00-18.00, chiusura biglietteria ore 17.30 Lunedì chiuso Biglietto unico comprensivo di ingresso alla Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale e alla Mostra di €6,50 intero (non residenti); €5,50 ridotto ( non residenti). www.galleriaartemodernaroma.it www.museiincomuneroma.it www.zetema.it POSTATO IL 01 MARZO 2013