Si è conclusa ieri sera la 3a Edizione del Festival Internazionale del Cinema Patologico (che si è svolta presso il Teatro Patologico a ROMA - Via Cassia, 472), con le premiazioni delle opere vincitrici (lungometraggi e cortometraggi) che hanno concorso a questa edizione del Festival. Di seguito i premi attribuiti dalla giuria presieduta dall’attore diversamente abile Stefano Nicolò Amati e composta da 20 ragazzi disabili psichici:
miglior cortometraggio: “La domenica” di David Fratini miglior attore: Christian Marazziti per il cortometraggio “Pollicino” diretto da Cristiano Anania miglior attrice: Anna Gigante per il cortometraggio “Linea nigra” anche da lei diretto miglior regia di cortometraggio: Luigi Lodoli per “la dissoluzione di sofia” miglior lungometraggio: “la felicità” di Eleonora Khajeh, Francesca Rossi Brunori miglior regia di lungometraggio: Andrea Fucà per “La vita malata” “Un’edizione magica, perché siamo riusciti ad unire arte, scienza, spettacolo e medicina” ha commentato così, Dario D’ambrosi, ideatore e direttore artistico del Festival Internazionale del Cinema Patologico. “La presenza dei ragazzi diversamente abili e affetti da disabilità mentale della giuria ha regalato un’energia speciale alle proiezioni dei film. Sento che con questa edizione sia veramente nato un nuovo festival: particolare, speciale e unico per genere e contenuti. Ho la sensazione che questo Festival possa veramente cambiare i canoni un po’ vecchi e stagnanti di tutti i festival di cinema più acclamati. Qui si vive il cinema come una particolare patologia emotiva, nella quale ci si immerge totalmente nel cinema, e tutto quello che è intorno come salotto viene emarginato quasi in modo istintivo, naturale. Avere ospiti Cristicchi, Rulli, Carnera, Roja e Marco Giallini è stato un elettroshock di emozioni, quelle emozioni che vorrei dare a tutti, proponendo all’Università degli Studi di Roma La Sapienza di creare una nuova facoltà: la Facoltà delle Emozioni”.
Il Festival Internazionale del Cinema Patologico è stato prodotto e diretto da Dario D’Ambrosi e dall’Associazione del Teatro Patologico O.n.l.u.s, da sempre vicini attraverso la ricerca teatrale alle tematiche del disagio mentale. Il Festival ha proposto opere non necessariamente legate alla materia della disabilità ma che hanno spaziato attraverso i più svariati contesti. Lo scopo era quello di attivare una sinergia tra il mondo del cinema e l’ambiente in cui si lavora sul disagio mentale e sociale. La grande affluenza di pubblico che ha animato tutte le serate del Festival è indice che l’incontro tra queste due realtà ha contribuito ad offrire una possibilità d’integrazione e di partecipazione alle persone diversamente abili coinvolte attivamente all’interno di questo importante evento culturale.