La Repubblica, Carlo Alberto Bucci - Il critico in lizza per una nomina. Potrebbe curare il Padiglione Italia. “Non è una decisione che spetta a me”, è stato il suo commento. Un posto da direttore per Vittorio Sgarbi alla Biennale di Venezia. Per il critico ferrarese è in ballo una carica prestigiosa in Laguna. Non quella di direttore generale della Fondazione, saldamente in mano ad Andrea Del Mercato. Ma sarebbe pronta per lui la cura del Padiglione Italia per l´edizione del 2011, poltrona ricoperta l´anno scorso dal contestato tandem “Beatrice” (Luca Beatrice e Beatrice Buscaroli) edizione che ha fatto il record di presenze. E la nomina potrebbe arrivare già oggi o domani direttamente dal ministero dei Beni culturali. Proprio nel momento in cui si parla incessantemente di un cambio al vertice del Collegio romano per dare una poltrona da ministro al governatore uscente del Veneto Giancarlo Galan. «Non è una decisione che spetta a me», ha detto ieri sera Sgarbi a Repubblica, senza smentire la voce che circola tra i corridoi del ministero sulla decisione del premier di accontentarlo. Era stato lo stesso storico dell´arte, stanco della carica di sindaco che tiene dal giugno del 2008 nella cittadina di Salemi in Sicilia, a premere su Berlusconi circa un mese fa. E il presidente del Consiglio ha subito interessato della pratica il ministro dei Beni culturali, nonché coordinatore del Pdl, Sandro Bondi. Cinquantasette anni, laureato a Bologna, esperto di arte veneta, vulcanico opinionista tv e fluviale autore di libri patinati, ma anche protagonista di un clamoroso plagio quando nel 2008 per un volume su Botticelli copiò di sana pianta dai “Maestri del colore” Fabbri la presentazione di Mina Bacci del 1964, Sgarbi ha un rapporto burrascoso con il ministero che l´ha lanciato. Da giovane è stato per diversi anni ispettore della Soprintendenza in Veneto ma ha lasciato quel posto anche in seguito alla condanna per assenteismo del 1994: s´era dato malato tra 1989 e 1990 mentre invece partecipava al “Costanzo show”, vetrina per le appassionanti lezioni di storia dell´arte e per gli scontri con gli altri invitati. Ma intanto prendeva corpo la carriera politica. E nel 2001 il Veneto lo eleggeva deputato nelle lista di Forza Italia. Arriva l´incarico di sottosegretario ai Beni culturali. Ma nel giugno del 2002 il consiglio dei ministri gli toglie l´incarico dopo l´ennesimo scontro con Giuliano Urbani, allora alla guida del Collegio romano. Revocato nel maggio del 2008 anche il ruolo di assessore alla Cultura per decisione del sindaco Letizia Moratti, lo studioso della pittura del Rinascimento (del 1979 è il suo libro su Carpaccio) si appresterebbe quindi a curare la sezione italiana della celebre rassegna d´arte internazionale che, nella passata edizione, è stata criticata per il basso profilo degli artisti scelti e per l´omaggio postumo allo scultore della tomba dei Berlusconi nella tenuta di Arcore, Pietro Cascella. I vertici della Fondazione Biennale, ieri riuniti per la presentazione del “Carnevale dei ragazzi”, sono all´oscuro dei cambi decisi a Roma. Dopo lo stop a un posto importante nella nascitura Fondazione Maxxi di Roma, e dopo il burrascoso rapporto nella Capitale con Alemanno, il ministro Bondi si starebbe quindi apprestando ad accontentare Sgarbi. Da Venezia intanto spera di arrivare Galan che ha ottenuto la promessa di un posto nel Palazzo dopo la rinuncia a correre in casa a favore del candidato leghista, l´attuale ministro all´Agricoltura Luca Zaia.