di Giuseppe Ussani d’Escobar - Caravaggio e non solo. Michelangelo Merisi naturalista rivoluzionario che denunciava la cruda e miserevole quotidianità di una Roma secentesca, contrapposto all’Annibale Carracci, raffinato classicista, che accoglie quale ospite d’onore intenso e suggestivo Valentin de Boulogne A chiusura della mostra, curata dalla Professoressa Rossella Vodret, non solo Soprintendente del Polo Museale della Capitale, ma eccellente e sperimentata studiosa del Caravaggio, incastonata in una parete, appare la magnifica tela del caravaggesco francese Valentin de Boulogne, L’ “Allegoria dell’Italia”, dove l’allegoria ed il verismo caravaggesco si fondono, la tradizione classicista del Carracci si unisce indissolubilmente al libero spirito del Merisi. La tela in questione ha una interessante storia, eseguita su committenza Barberini, nel 1812 passa, per matrimoni od altri legami, nella collezione Colonna di Sciarra, dove la videro illustri personaggi quali Stendhal, Nibby e Chennevieres, dopo il 1899, anno in cui la collezione andò dispersa, non se ne ebbero più notizie, quando finalmente nel 1958 Jacques Thuillier la ritrovò esposta a Villa Lante (Istituto Finlandese) al Gianicolo. La tela è meravigliosa per dimensioni, solennità, fluidità del colore e dei panneggi, e per crudezza di linguaggio, i gemelli Romolo e Remo, accanto al vecchio che rappresenta il Tevere, sono monelli di strada, ed i due anziani che incarnano il fiume che attraversa Roma e l’Arno non sono altro che due popolani, che provano ad atteggiarsi a figure composte ed autorevoli. Lo spirito di Caravaggio si insinua con vigore nella teatralità dell’insieme. L’Italia turrita è specialmente Roma, sullo scudo le chiavi di Pietro fanno bella mostra di sé, e l’Arno è Firenze città d’origine dei Barberini. Roma in realtà è l’Italia, il centro del mondo. In un momento di crisi di valori ed ideali, l’Italia che impressionò il francese Stendhal ci dovrebbe invitare ad una sana e decorosa riflessione, quell’Italia che il Valentin, l’”Innamorato” ha dipinto con passione dovrebbe ricordarci che le offese dei francesi di oggi devono provocarci il riso, ma anche richiamarci alla dignità di una grande Nazione. Tra gli altri grandi artisti presenti, Annibale Carracci, Battistello Caracciolo, Orazio ed Artemisia Gentileschi con la sua carnale “Susanna e i Vecchioni”, il Guercino con la sua sensuale “Maddalena pentita con due angeli” del periodo romano con il fasto di un antico bassorilievo e molti, molti altri ancora a stupirci e ad avvolgerci in un incantesimo di colori e forme. La Mostra “Roma al tempo di Caravaggio 1600 -1630″ si potrà visitare a Roma presso il Museo Nazionale di Palazzo Venezia - Saloni Monumentali dal 16 novembre 2011 al 5 febbraio 2012, Promossa da Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma, con il patrocinio del MiBAC e sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, a cura di Rossella Vodret, Commissario Giorgio Leone, con il supporto organizzativo di Civita e Munus ed il sostegno della Fondazione Roma Arte Musei, catalogo Skira. Giuseppe Ussani d’Escobar