(P.M.P.) - Donne prigioniere in un vicolo cieco: incubo inquietante, violento. Puzza di prigionia, angusta. Mancanza d’aria. Voglia di liberarsi, voglia di innocenza. Donne che fotografano e raccontano, anche con leggerezza, il rapporto con la nudità del corpo, il bisogno di liberarsi da colpevolizzazioni senza per questo sentirsi eroine. Donne che indicano disagi ormai entrati in ogni coscienza ma non ancora risolti dalla società. A chiunque di noi è capitato da bambini di sognare cosa avremmo fatto da grandi: il medico, l’avvocato, l’architetto, l’astronauta… Anna Montana sognava di essere una”conquistatrice di immagini”. Per questo sin da piccola il suo giocattolo preferito è stata la macchina fotografica…un mezzo per esplorare il mondo che la circondava, uno strumento capace di trasformare la sua curiosità in immagini concrete, un modo per cogliere le sfumature più tenui della realtà e condividerle con il mondo. Ecco quindi che la fotografia diviene per lei uno spirito vitale. Un viaggio nell’inconnu dell’umanità per vedere e capire - dove possibile - la grande oscurità di pensieri ed emozioni, troppo spesso latenti perché nascosti da una mediocre sovrapposizione di esteriorità: “Le vesti sono le sovrapposizioni: i pensieri, le tendenze latenti, tutto ciò che inibisce l’attenzione, l’accorgersi che esiste una nudità naturale che non fa fatica.” Un viaggio tanto onirico quanto reale, realisticamente inquietante, che grazie alla resa fotografica degli scatti riporta ai nostri occhi la complessità delle divagazioni mentali e l’astrattezza degli stati d’animo. Fotografare per spogliare dalla superficialità e mostrare nella sua nudità più pura l’essenza personale, fatta di forza e debolezza, sicurezza ed esitazione, sfacciataggine e mistero. Estremi che si respingono e si attraggono in un armonico gioco degli opposti e convivono in tutti noi, in tutto ciò che pensiamo, facciamo e diciamo. La mostra sarà articolata in diverse sezioni - quasi fossero un filo d’Arianna che guidano e accompagnano lo spettatore nel favoloso viaggio di Anna Montana - e diviene l’occasione per la fotografia di trasformarsi in scrittura di luce, per nascere e prendere forma, per evocare e descrivere. Ad amalgamare il tutto, le vibrazioni di due deejay che si alterneranno durante la serata con una sempre ricercata selezione: Dj S/HE: con un moniker che la rappresenta più del suo nome all’anagrafe, S/HE rifiuta categorizzazioni e definizioni di generi, musicali o sessuali ma il suo background prettamente anglosassone si può senz’altro definire di matrice postpunk e wave. Da parecchi anni il suo orientamento trova espressione in una ricerca all’interno della musica elettronica, pur mantenendo uno sguardo attento alle migliori proposte indierock. Dj WestBanhof: eclettica nuova leva del panorama milanese, propone un percorso creativo che dal rock vibrante dei Led Zeppelin piuttosto che dei Rolling Stones, cresce in un’evoluzione virtuosa tra l’indie rock degli Arctic Monkeys e dei Wombats fino ad arrivare all’elettronica dei Justice e dei Soulwax, ogni tanto regalando piccoli cameo a capolavori ricercatissimi tra le piste internazionali e non. Vernissage Giovedì 3 Novembre ore 19 Le opere rimarranno esposte fino a Mercoledì 16 Novembre Contatti utili: BLAm, Via Gaetano Ronzoni 2 - Milano (mi) , Tel. 338 5290035