Napoli, Antichi reperti in casa: 6 in cella

Redazione EosArte · January 20, 2010

 Il Giornale di Napoli, di Mario Esposito  Nel salotto di casa faceva bella mostra di sé unanfora, con ancora evidenti le tracce di rosso pompeiano; in cucina, poi, cera il resto della collezione. Quindici oggetti di epoca romana, perfettamente conservati, sono stati rinvenuti e sequestrati nellabitazione di Ferdinando Cirillo, carrozziere pregiudicato di 49 anni, arrestato per favoreggiamento personale di un esponente del clan Pesacane, e della moglie A. F., 42 anni, denunciata a piede a libero, insieme al marito, per detenzione illegale di reperti archeologici. In cella sono finiti, oltre al carrozziere, fratello di un consigliere comunale, ex vicesindaco all’epoca dell’amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Giovanni Battista Zito, Giuseppe Panieri, 42 anni, originario di Boscotrecase, pregiudicato, ritenuto affiliato al dan Pesacane, egemone nella zona di Boscoreale e dintorni, Luigi Tramparulo, 35 anni, di Boscoreale, Bartolomeo Somma, 43 anni, di Scafati, Francesco Severino, 40 anni, di Pompei, e Santolo Martire, 43 anni, di Boscoreale, tutti pregiudicati . Panieri si era reso irreperibile per sfuggire ad un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Corte d’Appello di Napoli il 12 gennaio 2010, dovendo espiare la pena di anni 3, mesi 8 e giorni 13 di reclusione, per associazione mafiosa. Intorno alle 19 dell’altro giorno i segugi della Compagnia si sono materializzati all estero della carrozzeria di Cirillo, avendo precedentemente acquisito elementi circa la presenza sul posto dell’esponente del dan Pesacane, per effettuare una perquisizione mirata. Qui, infatti, hanno sorpreso lex catturando, traendolo in arresto. I carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata, coordinati dal capitano Luca Toti e dal luogotenente Francesco Vecchio, insieme ai loro colleghi della caserma della cittadina mariana, affidati al luogotenente Vittorio Manzo, nel medesimo frangente, hanno scoperto un piccolo tesoro, affidato ai tecnici della Soprintendenza di Pompei. Si tratta di tre lucerne, unanfora con ancora evidenti i colori (rosso pompeiano, verde smeraldo e azzurro), un contenitore per essenze profumate, due cariatidi e due anfore olearie. Come e perché si trovavano nella villetta dei coniugi Cirillo in località Tre Ponti, nella periferia rurale di Pompei, a non molta distanza da Civita Giuliana, teatro di un altro ritrovamento di un certo rilievo, lo dovranno scoprire gli investigatori del presidio di piazza Enrico de Nicola. La coppia non ha saputo spiegare la provenienza degli oggetti, risalenti, probabilmente, al V - IV secolo a. C., sta di fatto che il recupero è la prova dell esistenza di un giro di tombaroli e che, con il passar delle ore, stanno emergendo altri spunti interessanti. Il blitz è scattato nella serata di ieri. E non era per nulla finalizzato alla scoperta dei reperti, quanto alla cattura di Panieri. Nel corso della perquisizione a casa del carrozziere, attigua all’esercizio commerciale, i militari rinvenivano i reperti archeologici di epoca romana, detenuti illecitamante, provvedendo alla denuncia a piede libero della moglie, A. F. Espletate le formalità di rito e le operazioni di fotosegnalamento, Panieri veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Napoli Poggioreale, mentre gli altri arrestati venivano trattenuti presso le camere di sicurezza, tutti a disposizione dell’ Autorità giudiziaria

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