13.07.2009, Cronache di Napoli, rc Commento Eosarte:Davvero ottima l’dea di mostrarli insieme. Laddove si scoprirà che l’attribuzionistica è una scienza in fieri e non come qualcuno spera, una scienza esatta. Prima o poi avremo anche la “macchina sputasentenze”, l’oracolo attribuzionistico, che ci dirà “di chi è quest’opera”, ma per ora contentiamoci degli occhi dei conoscitori.
L’esposizione a Napoli del Cristo ritrovato’ attribuito a Michelangelo non si fermerà al 12 luglio, come inizialmente era stato annunciato, ma andrà ben oltre. Il capolavoro continuerà a restare, infatti, al Museo Diocesano di largo Donnaregina, in attesa che a settembre prossimo arrivi anche il Crocifisso ligneo di tiglio policromato di Michelangelo che dall’anno 2000 è conservato a Firenze, presso la Chiesa di Santo Spirito, nella Cappella Barbadori, dopo essere stato a lungo esposto nel Museo di Casa Buonarroti nel capoluogo toscano. Quello che Napoli si accinge a vivere a partire da settembre sarà un evento culturale veramente eccezionale, perché, per la prima volta al mondo, il Crocifisso ligneo di Michelangelo affiancherà il Cristo ritrovato recentemente attribuito al grande artista. La particolare iniziativa, fortemente voluta dal cardinale Sepe e dal ministro Bondi, permetterà di valorizzare ulteriormente le due pregevoli opere che saranno esposte insieme per la prima volta, come detto, in tale occasione che sarà, prevedibilmente, di grande interesse per studiosi, critici, osservatori e amanti dellarte. Si prevede che le due opere resteranno a Napoli fino a dopo il Natale prossimo. Una opportunità colta con grande soddisfazione nella città partenopea e da quanti desiderano avere il privilegio di visitare la prestigiosa mostra di Michelangelo, che non mancherà di suscitare particolare ammirazione e un articolato dibattito. Intanto, saranno particolarmente contenti coloro che ancora non avevano modo di ammirare il Cristo ritrovato, che continua ad essere visitato da flussi di turisti italiani e stranieri, cittadini napoletani, campani e meridionali, che affollano ogni giorno la Chiesa di Donnaregina Nuova.