- (P.M.P.) - I partiti come imperi finanziari? Soldi, finanziamenti, patrimoni delle organizzazioni politiche in Italia. Il libro/inchesta di Paolo Bracalini ci racconta nei dettagli queste idrovore che assorbono finanziamenti, possiedono centinaia di immobili, spendono milioni in modo misterioso, creano società per scopi distanti dalla politica (dal gioco d’azzardo alla vendita di biciclette). Eccoli i partiti, veri padroni della cosa pubblica, non solo perché decidono leggi e nomine, ma perché costituiscono imperi economici, inventano clientele e voto di scambio, raccomandazioni e assunzioni, insomma aziende largamente attive, che occupano tutto l’occupabile, la cui ricchezza viene alimentata dalle istituzioni a loro volta controllate dai partiti, in un circolo molto vizioso. E che si alimenta dei nostri soldi. Dal 1994 a oggi hanno ingoiato 3 miliardi di euro solo di rimborsi elettorali: li chiamano così ma non sono affatto tali, perché le spese elettorali dichiarate ammontano a 579 milioni di euro, meno di un quarto. Il resto? Mancia. Ma questo è solo uno degli aspetti indagati da Paolo Bracalini che spazia dalle imperscrutabili fondazioni dei politici alle generose donazioni private da parte di gruppi industriali e lobby, alla presenza capillare di politici nei CdA delle fondazioni bancarie, ai finanziamenti dei giornali, anche i più improbabili, ai milioni per partiti sconosciuti, ai trucchi per non pagare debiti, affitti (guardati da affitare ad un partito, chè se anche non ti pagano, l’immobile non lo rivedi) e persino cene elettorali, fino all’enorme zona grigia della corruzione, fenomeno in cui il lucro individuale e l’interesse di partito si confondono inestricabilmente. Quadro allarmante, o peggio”cupola partitocratica” come da anni la chiama Pannella e che richiama più volte il Referendum dei Radicali del 1993 vinto al 90.3% e stravolto completamente utilizzando poi il i termine Rimborsi, un po’ come chiamare “Diversamente caste” le prostitute. Ipocrizia truffaldina delle Caste. Le Tabelle e ricerche di Bracalini, che forse tanti amici non se li è fatti in molti amministratori dei partiti, in 347 pagine mettono a fuoco una ipocrisia perfettamente bipartisan della vita economica dei partiti, dal PDL al PD, dalla Lega a Italia dei Valori, ma ci sono bacchettate per tutti, non risparmiando il sistema dei partiti estinti, che hanno continuato a ciucciare denaro anche post mortem a noi poveri cittadini/sudditi. Insomma con l’Italia che va a picco, finiscono per essere fra le poche aziende attive del belpaese. Giovani disoccupati, organizzatevi! verrebbe da dire, ma se cercate troverete anche lì un precedente, quello dei “Disoccupati Organizzati” di Mimmo Pinto a Napoli. Quindi sembra che tutto sia stato già inventato, ma come dicono i 179 (speriamo di non sbagliare) simboli in lizza, non c’è limite alla fantasia. Ideale per una l’insonnia notturna, dopo un bel dibattito TV fatto di retoriche e sani principi, Partiti S.p.A. è una lettura bruciante, ricca di documenti e interviste inedite, che non mancherà di suscitare ancora una volta l’indignazione dei lettori, anche se non bisognerà fare poi di ogni erba un fascio: fra i vecchi per esempio, i Radicali sono sempre stati cristallini mentre tutti i nuovi non c’entrano proprio niente, tanto per non fomentare il solito astenzionismo. Oggi intanto si fa sempre più larga l’idea di ri-applicare quel referendum, il problema torna all’attenzione e la rinuncia o meno al contributo pubblico è diventata una delle discriminanti nelle decisioni degli elettori italiani, mentre i partiti si dividono fra chi vuole finanziarsi solo con i contributi volontari dei simpatizzanti in modo trasparentissimo (metti tutto on line, sia quanto ti arriva che come li spendi) e con un tetto certamente mooolto ragionevole, e chi invece vuole continuare a ciucciare “per la salvaguardia della democrazia”. Una domanda: … e se ci fosse il sistema per riaverli indietro tutti ’sti soldi??? Con tanti magistrati che sono entrati in politica, non ce n’è uno vispo ? Immagina te che terremoto! Vale ampiamente i 14 euro del prezzo dell’editore Ponte alle Grazie L’AUTORE Paolo Bracalini Nato nel 1974, milanese trapiantato a Roma, laureato in Filosofia, è giornalista professionista. Ha iniziato in RAI, poi a Sky, Mediaset, quindi nella carta stampata con il Giornale, dove lavora tuttora. Si occupa di politica italiana, con particolare attenzione alla vita interna dei partiti politici.