Una mostra molto temporanea in una suite d’albergo e una performance attesa o improvvisa (Marco di Giovanni), uomini di cultura spiegano l’arte secondo il proprio punto di vista (Massimo Donà e Paolo Manazza), un Istituto Pubblico Superiore di giovani videomakers testimone del lavoro (Polo Commerciale, Artistico, Grafico e Musicale “L. Bianciardi” di Grosseto). Camera 112. Dal 14 al 17 Giugno 2012 presso il Gallia Palace Hotel (Via delle Sughere, Punta Ala, www.galliapalace.it). L’Artista: la Mostra e le Performances Marco di Giovanni (Teramo 1976, vive e lavora tra Imola e Solarolo) Le opere di Marco Di Giovanni, esposte in Musei quali il MamBo di Bologna, l’Accademia di Belle Arti di Mosca e la Casa del Mantegna a Mantova, rappresentate da Gallerie italiane di fama e apprezzate da collezionisti di sostanza, sembrano perfettamente adeguate alla “fulminea” rappresentazione di sé all’interno di una camera d’albergo, laddove la presenza anomala dell’artista e delle sue creazioni costringerà il visitatore a un inevitabile spaesamento e ribaltamento “metafisico” della coscienza e dei sensi, così come mai dovrebbe accadere nel confortevole ambiente di una residenza turistica di lusso. Marco di Giovanni esprime la sua complessa filosofia, mututata da una cultura di matrice tecnico-ingegneristica e scientifica (abbandonata poi per l’arte “creata”), generalmente attraverso enormi installazioni costruite en plein air qua e là nello Stivale che prevedono il recupero di grandi contenitori metallici come silos, tratti di tubazioni d’acquedotto, parti di grandi miscelatori per lattice. Le performances dell’Artista saranno condotte all’interno della suite nelle serate del 14 e del 15 giugno e interagiranno in modo peculiare con alcune delle opere scelte per la mostra. Gli incontri con il pubblico LE PAROLE DELL’ARTE - Massimo Donà e Paolo Manazza Le due serate di incontri con il pubblico presumono un aperto dibattito, diretto dai nostri competenti ospiti, di modo che gli astanti possano intervenire, chiedere, approfondire. L’intento è quello di coinvolgere e stimolare più che istruire astrattamente, nonché fornire al pubblico dell’arte una serie di strumenti (filosofici, tecnici) per comprendere l’arte contemporanea. Le discussioni verteranno intorno alle diverse modalità di intendere, percepire e divulgare la conoscenza dell’arte contemporanea da parte di testimoni notevoli provenienti da ambiti professionali diversi da quelli specificamente artistici. I due incontri previsti sono: 1) 14 giugno, ore 21.00 ca. (dopo il vernissage e l’apertura al pubblico della mostra) Massimo Donà (docente di Teoretica, Università San Raffaele di Milano), già aduso in sedi canoniche (collabora da tempo con diverse gallerie d’arte contemporanea nazionali e internazionali) a prolusioni e saggi specifici su argomenti di estetica e gnoseologia dell’arte. La lettura filosofica del momento creativo è un fondamentale approccio all’osservazione dell’opera d’arte. Il filosofo spiega con proprietà logica la genesi dell’opera e la necessità creativa dell’artista, ne illustra la poetica e ne inquadra le fasi produttive in ordinate partiture speculative. È un’enorme opportunità tornare a giudicare criticamente l’arte attraverso la coerenza del linguaggio filosofico: da troppo quest’ultimo è relegato a “semplice” disciplina delle scienze umane, abdicando così al supporto che per secoli ha costruito Movimenti, diretto pennelli, appoggiato e strutturato poetiche. Ma la Scuola Filosofica italiana degli ultimi trent’anni ha compiuto miracoli e si può dire che oggi è, almeno in Europa ma non solo, al centro della discussione sulla visione occidentale del mondo e dei rapporti fra società e comunità diverse. 2) 15 giugno, ore 21.30 ca. Paolo Manazza (esperto di economia dell’arte per il Corriere della Sera e direttore di ArtsLife) illustrerà al pubblico come si “parla e ragiona d’arte” secondo moduli sintattici e semantici assai differenti da quelli non solo filosofici ma anche critici tout court. Egli si pone in perfetto antagonismo e complementarietà con il Collega filosofo: il primo per spiegare la póiesis artistica e le vicende dell’arte con terminologia semplice (anzi, spesso, à la page) atta a una divulgazione ampia e di “veloce consumo”, malgrado (o forse proprio per) la profonda cultura artistica del divulgatore; il secondo per entrare nel merito della creazione dell’opera. Sarà interessante, nel caso di Manazza, apprendere la storia e l’evoluzione recentissima dei siti web di critica d’arte - un vero e proprio boom che non sempre corrisponde in qualità alla quantità - e del linguaggio “didattico” che abbisogna di nuove chiavi interpretative, se vuole sopravvivere, nel periodo di apparente scomparsa delle riviste cartacee di critica delle arti. Info Associazione Tutela di Punta Ala - Via del Porto interno 5 - 58043 Punta Ala (GR) - www.tuteladipuntaala.org - [email protected]