Roma. Alla Casa dell’Architettura al via “Ritratti d’autore” 15 documentari per raccontare la vita e il genio dei designer e degli architetti italiani.

Redazione EosArte · November 10, 2009

Alla Casa dell’Architettura (piazza Manfredo Fanti 47, Roma) prosegue con buon successo di pubblico la video rassegna: Ritratti d’Autore, una serie di documentari dedicati alle grandi firme italiane del design e dell’architettura contemporanea, curata da Didi Gnocchi, con l’organizzazione e la comunicazione di Maria Cristiana Costanzo e il patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Roma.La Rassegna.Ritratti d’Autore è una raccolta di storie umane e professionali, di architetti e maestri del design, ampliata di anno in anno con nuovi protagonisti, prodotta da Ultrafragola Channels, la prima web tv dedicata all’architettura, al design e all’arte. Le interviste sono integrate con materiali d’epoca, contributi filmati e fotografie di archivi privati. In programma altre quattro serate con cadenza settimanale (18 e 25 novembre,  2 e 9 dicembre, ingresso gratuito)Il programma della serata.Antonia Astori è lombarda di Melzo, provincia di Milano, dove è nata nel 1940.Sente presto la vocazione alla creatività e si sposta in svizzera per studiare Industrial e Visual Design. Consegue la laurea nel 1966 all’Athenaeum di Losanna e comincia a fare l’architetto - designer gia nel 1968. La sua prima mission è quella di trovare soluzioni architettoniche e funzionali innovative per una migliore organizzazione degli spazi abitativi.Prima del nuovo decennio diventa designer della Driade, azienda d’arredamento, da sempre votata alla collaborazione con professionisti capaci di indirizzare la ricerca su sentieri inesplorati e di creare  nuove tendenze stilistiche.Nel 1971 la sua prima uscita internazionale, partecipa ad Eurodomus di Torino, sotto l’egida di Gio Ponti. I “Settanta” sono gli anni di alcuni suoi importanti lavori nell’architettura di interni e nella progettazione di appartamenti; da ricordare nel 1976 quello in via dei Chiostri a Milano, la villa a Melzo (Mi) del 1979, un’altra abitazione meneghina in viale Maino, lo studio in cui lavora in via Rossini e gli uffici Driade a Piacenza.Successivamente, indirizza la sua attività verso la ricerca di soluzioni formali che generino composizioni “aperte” alla possibilità di essere definite, anche con l’apporto dell’utente che dovrà utilizzarle. Si pensi ai sistemi di contenitori Driade 1 (1968), Oikos (1972), Bric (1977) - con Enzo Mari - Oikos 2 (1980), Kaos (1986),  fino ai più recenti Pantos (1993) e Fuoko (1998), concepiti per arredare e suddividere tutte le zone di un unico ambiente in modo pratico e funzionale.Oggi progetti e allestimenti di Antonia Astori sono esposti in tutto il mondo e ormai definiscono l’immagine aziendale di  Driade contribuendo a farne un brand universalmente noto.Nel suo  palmares professionale, altri prestigiosi committenti, gli stilisti francesi Marithé e François Girbaud,  per i quali progetta i negozi di Parigi, Bruxelles, Montréal, San Francisco, Milano e Aix En Provence. Con quei lavori, senza tradire la sua visione progettuale, ha creato ambienti di grande carattere e originalità, in armonia con l’architettura del luogo.Attiva con successo anche nel settore delle esposizioni di cui si ricordano la mostra “Design Donne” nel 1985 a Tokyo, e numerose partecipazioni alla Triennale di Milano e alla fiera Abitare il tempo a Verona.A partire dagli anni ’90 progetta gli showroom Driade nel mondo: quello di Milano nel 1994, a Berlino nel 1996, in Tokyo nel 1997 e a Roma nel 2001.Driade 1 è stata la sua prima creazione: un sistema di volumi indipendenti e autonomi, ma compenetrabili e componibili, proposto come infrastruttura per suddividere e ottimizzare gli spazi interni di un ambiente, questa  la caratteristica rivoluzionaria e  vincente del progetto.Organizzazione e Comunicazione: Maria Cristiana Costanzo +39 333 2683341 [email protected] stampa: Luca de Angelis +39 328 0659197 [email protected]

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