di Rossana Calbi -
Serena Melandri e David Vecchiato riportano nella Captale Gary Baseman. Ma questa volta hanno veramente esagerato, non gli è bastato occupare, fino al 14 aprile, un’intero muro della galleria MondoPOP con la produzione nuova dell’artista losangelino, i due direttori della galleria hanno coinvolto Baseman nella realizzazione di un pezzo del progetto M.U.Ro, Museo Urban di Roma. A oggi l’arte di Baseman qui a Roma si trova nelle gallerie private, in quelle pubbliche, suoi pezzi fanno parte della collezione del MACRO, e adesso anche sui muri di un quartiere considerato periferico, il Quadraro. Gary Baseman ovunque, una BASEMANIA, appunto, come il titolo della sua personale in corso. Ma nel diffondere questo virus che ha forma di un pupazzo e causa i sudori freddi di un incubo post film horror, Serena e David non avranno forse invaso troppi spazi fisici? Dare a tutti la possibilità di vedere e conoscere direttamente e senza filtri uno dei capostipiti del pop surrealism non è forse troppo pretenzioso? Ovviamente no! Perché a MondoPOP si intende l’arte in modo diretto. L’impostazione del lavoro nella galleria è sempre stata quella di promuovere e diffondere l’arte nei diversi modi possibili.
MondoPOP è stata la prima galleria di Art Toys di Roma, ha impostato subito il suo approccio con l’arte più giovane dando rilievo anche agli emergenti e offrendo, prima di tutte le altre gallerie romane, spazio a chi di talento ne aveva, ma non aveva le collaborazioni con la Disney, o le pubblicazioni su Time e Rollings Stone come Baseman. E poi la ricerca e il contributo degli artisti fondamentali per la storia del movimento e la novità assoluta di far diventare popolare l’arte di uno dei più quotati artisti del genere. Sintomo della BASEMANIA è la voglia di regalare alla propria città i pupazzi dalle gambotte cicciute e la testona deforme di un’artista che non ama rilegarsi in nessuna definizione e che trasforma le inaugurazioni delle sue mostre in veri e propri show, del resto stiamo sempre parlando di un lonsangelino, anche se di origini ebreo-polacche. Qui a Roma ancora siamo ancora lontani dall’ipotizzare La Noche de la Fusión, un momento performativo organizzato proprio dallo stesso Baseman, in occasione dell’opening del 2009 della sua mostra presso la Corey Helford Gallery. A Roma le figure dell’ex disegnatore della Disney rimarranno immobili, qui si fa spettacolo a modo nostro, e forse non serve ancora trasformare le forme artistiche così particolari che caratterizzano il pop surrealismo in espressioni carnevalesche, ma serve che l’arte diventi veramente popolare. Diavù, nome d’arte di Vecchiato, ideatore del progetto M.U.Ro non sta rendendo il Muro dei Ciliegi del Quadraro solo più bello, ma sta riscattando una capitale d’Europa che nel 2001 ha cancellato il murales di Keith Haring dalle pareti trasparenti del ponte Pietro Nenni lungo la metro A, visto che non gli bastava aver reso omaggio alla visita di Michail Gorbačëv cancellando nel 1992 il murales su Palazzo delle Esposizioni, a soli due anni dalla morte dell’artista newyorkese capostipite della cultura writer nel mondo.
I romani avranno imparato? Nel caso la risposta sia negativa, la scelta di far lavorare Baseman, un artista così importante, su un muro periferico è ancora di più coraggioso e fondamentale, perché si deve insegnare a vivere nel bello e ad amare l’espressione artistica. Per il bello ci deve essere posto ovunque! Info: The Waltz of the Truly Hungry - G. Baseman http://www.mondopop.it/main.php