di Irene Morgante La musica di JONTON attacca, appare una scenografia essenziale,fatta solo di pochi oggetti,le luci sono puntate giù in un angolo del palcoscenico, dove un uomo esile a dorso nudo è seduto su un cavalluccio a dondolo d’altri tempi:è Gabriele Linari,regista e attore del monologo “Lettera al padre” di Franz Kafka. Si dice che sia impossibile comprendere il pieno significato della letteratura kafkiana dai temi volutamente oscuri e animata da situazioni surreali,senza scandagliare il suo rapporto con il padre. Un padre- padrone troppo austero e poco amorevole, amato e odiato nel contempo,da idolatrare e da ripudiare ,una figura possente e forte da ammirare, da prendere ad esempio, ma fortemente in contrasto con la sua gracilità e insicurezza, sino ad arrivare ad un alienazione lacerante e totale,dove forse l’unica via di uscita è la letteratura o meglio la morte. L’attore ha iniziato il suo monologo e il pathos è stato immediato, da subito il pubblico si è trovato avvolto da un vortice di emozioni, dentro la novella, dentro la disperazione di Kafka uomo. Grazie alla recitazione naturale e pulita di Gabriele Linari, perfettamente in sintonia con i tempi scenici e con una mimica corporea ispirata all’arte figurativa e introspettiva del pittore austriaco Egon Schiele, ci sono stati ridati cosi i fantasmi che albergavano nel profondo dello scrittore. Per rendere ancor più forte la disperazione per la non soluzione di questo rapporto malato che lo scrittore aveva con il padre, il regista ha incastonato nella rappresentazione brani tratti dalla letteratura di Kafkianaforsi” “Le preoccupazioni di un padre di famiglia”,Undici Figli” e” l’Avvoltoio”, fluidificando ancor di più il contenuto della lettera, tanto da rendere i toni della pièce di una drammaticità profonda ma non violenta,commovente ma non patetica, ridandoci Kafka nella sua interezza, uomo sensibile, sofferente, ironico e consapevole. La rappresentazione debutta per la prima volta nel 2004 alla Casa delle Culture di Roma,Teatro Vittoria, Cometa Off e in molte altre sale della capitale, partecipa al festiva di Todi e tocca varie città italiane. Venerdì 20 gennaio è stata la volta del “Circolo degli Artisti”sempre a Roma, nell’ambito della rassegna teatrale “ANOMALOX Test non convenzionali”ideata e organizzata da Sabrina Dodaro. Inoltre Gabriele Linari con “lettera al padre” è candidato come miglior regista fuori concorso al premio MarteAwards di Marte live. Lettera al Padre di Franz Kafka Regia: Gabriele Linari aiuto regia:Alessandro Porcu protagonisti:Gabriele Linari musiche:Jonton