Un Michelangelo arrotolato dietro al divano?

Redazione EosArte · October 13, 2010

 La Nazione, Giampaolo Pioli e Valeria Robecco New York - Quando i bambini colpirono il quadro con una palla da tennis, a metà degli anni ‘70, il signor Kober decise di arrotolarlo e riporlo dietro un divano. Dopo 27 anni, si scopre che The Mike’, come la famiglia di Buffalo chiamava affettuosamente il dipinto, potrebbe essere un Michelangelo da 300 milioni di euro. A scommettere sull’autenticità di questo dipinto non finito che ritrae Gesù accasciato sulle ginocchia di Maria con le braccia aperte, è il restauratore e storico italiano Antonio Forcellino, autore de “La Pietà Perduta. Storia di un capolavoro ritrovato di Michelangelo” (edito in Italia da Rizzoli) che ha stimolato l’interesse dei critici e anche qualche polemica. La scoperta risale al 2003, quando il signor Kober chiede al figlio Martin, colonnello dell’Air Force, di ricercare l’origine della tela nascosta dietro il divano. Martin ha contattato case d’aste, studiosi dell’arte rinascimentale e direttori di musei italiani. Finché non è arrivato a Forcellino. Il critico è partito dall’Italia convinto di trovarsi davanti una banale copia, ma una volta arrivato a Buffalo proprio vicino alle cascate del Niagara ha dovuto ricredersi. «La verità è che il quadro è molto più bello delle versioni che troviamo a Roma o Firenze - ha detto l’esperto - Immagino le loro facce quando sapranno che un ragazzo americano ha una Pietà‘ dietro il divano». A confermare l’autenticità del dipinto secondo Forcellino sarebbe anche l’esame a raggi infrarossi. «Le porzioni incomplete della tela dimostrano che si tratta di un Michelangelo. Ne sono assolutamente convinto - ha dichiarato lo storico dell’arte - Nessun mecenate avrebbe mai pagato per una copia non finita». Anche la storia del quadro per Forcellino è una prova. La ‘Pietà‘ americana risalirebbe al 1547 e secondo i registri vaticani sarebbe stata dipinta per Vittoria Colonna, poetessa della potente famiglia romana. Nel corso dei secoli il dipinto sarebbe passato nelle mani di due cardinali per arrivare poi in casa di una baronessa tedesca chiamata Villani. The Mike’ fini quindi a Gertrude Young, cognata di un antenato dei Kober e dama di compagnia della baronessa.

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