La Provincia di Cremona , di Roberto Codazzi - Grazie a Stradivari molti giapponesi riavranno una casa, un futuro, una vita. Andranno in beneficenza i proventi della straordinaria vendita del violino di Antonio Stradivari del 1721 conosciuto come Lady Blunt’ avvenuta ieri da Tansio, il più importante sito di vendite di strumenti di alto antiquariato. L’asta online ha consentito allo ‘Strad’ di battere ogni record: lo strumento è stato infatti pagato, da un compratore rimasto rigorosamente anonimo, la cifra spaventosa di 15 milioni e 894 mila dollari, ovvero 11 milioni di euro. Il violino è stato venduto dalla Nippon Music Foundation, che l’aveva acquistato nel 2008 per 10 milioni di dollari. «Sebbene questo violino sia molto importante per noi, è necessario portare aiuti al nostro caro popolo giapponese dopo la tragedia eell’ll marzo, in qualsiasi modo. I proventi di questa vendita saranno subito messi in campo per gli interventi e gli aiuti» ha dichiarato il presidente della Fondazione, Kazuko Shiomi. Lo strumento è stato per oltre trent’anni nelle mani di Lady Anne Blunt - da qui il nome con cui è conosciuto - nipote del poeta inglese Lord Byron, poi era passato fra gli altri al celebre liutaio e mercante parigino Jean Baptiste Vuillaume, al collezionista Richard Bennett e al Barone Knoop, per finire alla Nippon Music Foundation. Il Lady Blunt’ è considerato uno degli Stradivari nelle migliori condizioni. Come ha riferito Andrew Hill, della celebre casa antiquaria W. E. Hill di Londra, «il violino è nelle stesse condizioni in cui era quando ha lasciato le mani del suo costruttore». La cifra spuntata dal Lady Blunt’ polverizza il precedente record appartenente a un violino di Guarneri del Gesù, il Vieuxtemps-Villmotte’ del 1741, acquistato recentemente da un magnate russo presso Bein & Fushi a Chicago per 12 milioni di dollari. Il medesimo capolavoro era stato esposto nello stand del liutaio cremonese, di origine olandese, Matteo Heyligers nel 2006 al salone Mondomusica, presso CremonaFiere. Lo stesso Heyligers si sta ora facendo tramite per cercare di portare a Cremona un preziosissimo Stradivari del 1722, il Rode’ (dal nome del celebre virtuoso francese Jacques Pierre Rode), per esporlo nell’ambito della mostra Stradivari, l’estetica sublime dedicata agli strumenti intarsiati del sommo liutaio, momento clou delle manifestazioni di Liuteria in festival’ del prossimo autunno. La vendita record di ieri induce a una riflessione, non nuova ma vieppiù significativa. Il fatto che il valore dei pezzi pregiati della liuteria classica cremonese sia in costante ascesa la dice lunga su quanto Cremona debba far leva su questo suo patrimonio, unico al mondo, per promuovere se stessa nei quattro angoli del pianeta. Cremona è più che mai la città del violino, la città di Stradivari, Amati e Guarneri del Gesù, prima ancora che la città della musica. II suo futuro - in termini di cultura e promozione turistica - sta soprattutto in questi gioielli di legno d’acero e abete inventati a metà ‘500 tra le nebbie di questa fortunata città. E se il Lady Blunt’ è stato venduto per oltre 15 milioni di dollari, ci piace pensare che il valore del ‘Cremonese’ 1715, la perla più preziosa della collezione del Comune di Cremona, possa essere decisamente superiore a questa cifra. Anche perché quello è stato suonato dalla nipote di Lord Byron, il nostro’ da Josephjoachim, il più grande violinista dell’800, amico di Brahms. E scusate se è poco.