( P M Pi ) - Domanda tutt’altro che retorica quella sui certificati di autenticità specialmente nell’arte contemporanea, spesso immateriale. Di grande interese quindi la mostra che la Fondazione Bevilacqua La Masa, inaugura il 13 Ottobre alle 19.00, presso la Galleria di Piazza San Marco che si chiamma appunto In Deed. Certificati di Autenticità nell’Arte, a cura di Susan Hapgood e Cornelia Lauf. L’esposizione investiga il significato dei certificati di autenticità nel sistema dell’arte contemporanea e le problematiche che si sviluppano intorno a questioni come l’autorialità e l’autenticità. La mostra alla Bevilacqua, che include certificati autografi di artisti quali Marcel Duchamp, Yves Klein, Joseph Kosuth, Sol LeWitt, Daniel Spoerri, Piero Manzoni, Gordon Matta-Clark, Robert Rauschenberg e molti altri, fa parte di un progetto itinerante che toccherà anche le sedi del De Vleeshal a Middelburg, Olanda, KHOJ International Artists’ Association, New Dehli e il Drawing Center di New York. La mostra, ad ingresso gratuito, sarà aperta al pubblico dal 14 Ottobre al 6 Novembre 2011. La domanda non è affatto filosofica o strumentale, ma coinvolge il mercato dell’arte per intero. L’opera esiste anche se non esiste? E’ sufficiente che il suo autore ci inviti a intendere come opera qualcosa che non ha niente di materiale, come un pensiero, un progetto o un’azione? Questa domanda è al centro della mostra, investiga il significato dei certificati di autenticità nel sistema dell’arte contemporanea, soprattutto a partire dagli anni ‘60, quando tali certificati hanno iniziato a accompagnare opere che non esistono fisicamente, bensì consistono in performance, opere concettuali, o istruzioni per realizzare l’opera a distanza. I certificati di autenticità fanno riferimento a un’opera, ne attestano legalmente l’esistenza, costituiscono la ricevuta fiscale di una transazione; talvolta incorporano essi stessi un’opera d’arte. I certificati servono a validare l’autorialità e l’autenticità del lavoro e permettono il posizionamento dell’opera d’arte sul mercato come un prodotto di marca - anche quando si tratta di lavori transitori o immateriali. Mentre si presume comunemente che l’importanza intrinseca di una determinata opera d’arte dovrebbe essere evidente all’occhio di un esperto, i certificati puntano invece altrove l’attenzione, e dimostrano che i materiali o le qualità estetiche in un oggetto a volte non sono sufficienti a costituire l’opera d’arte. Nell’epoca contemporanea, globalizzata e capitalista, il certificato, con le implicazioni che esso comporta sul pensiero artistico, è diventato al contempo uno strumento di business e una dichiarazione filosofica sulla natura di un’opera d’arte. I certificati hanno valenze giuridiche e ontologiche che li rendono documenti particolarmente affascinanti per attestare i cambiamenti di atteggiamento nei confronti dell’arte e del ruolo degli artisti. Fornendo esempi di certificati di artisti degli ultimi cinquant’anni, questa mostra svela come i ruoli dei diversi attori siano mutati e come siano anche cambiati i materiali delle opere e i contenuti stessi dell’arte. L’esposizione, che si rivolge a un pubblico eterogeneo di appassionati d’arte o di questioni legali, di studiosi o di curiosi, presenta documenti all’apparenza molto formali, così come certificati disegnati e personalizzati dai singoli artisti; sono inclusi certificati di: Ruben Aubrecht, Judith Barry, Robert Barry/Stefan Brüggemann, Hemali Bhuta e Shreyas Karle, Pierre Bismuth, Marinus Boezem, George Brecht, Daniel Buren, André Cadere, Marcel Duchamp, Maria Eichhorn, Urs Fischer, Dan Flavin, Andrea Fraser, Liam Gillick, The Felix Gonzalez-Torres Foundation, Hans Haacke, Edward Kienholz, Yves Klein, Joseph Kosuth, Sol LeWitt, Ken Lum, Piero Manzoni, Gordon Matta-Clark, Josiah McElheny e Allan Kaprow, Jonathan Monk, Robert Morris, Antoni Muntadas, Yoko Ono, Cesare Pietroiusti, Adrian Piper, Emilio Prini, Robert Projansky e Seth Siegelaub, Raqs Media Collective, Robert Rauschenberg, Sharmila Samant, Joe Scanlan, David Shrigley, Daniel Spoerri, Haim Steinbach, Superflex, Rirkrit Tiravanija, Ben Vautier, Lawrence Weiner, Franz West, Ian Wilson, Cerith Wyn Evans, Carey Young, Andrea Zittel, Heimo Zobernig. L’esposizione è stata precedentemente allestita presso De Kabinetten Van De Vleeshal, Middelburg, Olanda; successivamente sarà ospitata presso le seguenti sedi: KOHJ International Artists’ Association, New Delhi; Mumbai Art Room, Mumbai; Nero HQ, Roma; John M. Flaxman Library Special Collections, the School of the Art Institute of Chicago, Chicago; Salt Beyoğlu, Istanbul; The Drawing Center, New York. Fondazione Bevilacqua La Masa, Galleria di Piazza S.Marco In Deed: certificati di autenticità nell’arte a cura di Susan Hapgood e Cornelia Lauf Fondazione Bevilacqua La Masa Galleria di Piazza San Marco, 71/c, Venezia Il catalogo della mostra, prodotto da Roma Publications, Amsterdam, è realizzato con il supporto di BlueLabel, Londra.