Castel Sant’Angelo “Il Guercino Ritrovato Quando Amore ferma la Guerra”, 23 marzo

 Disperso nei meandri del collezionismo internazionale e nel disinteresse per l’arte del Seicento, viene svelato al pubblico il 22 marzo a Castel Sant’Angelo all’interno di una struttura di allestimento che segue il movimento della conchiglia di Venere, “Il Guercino Ritrovato  Quando Amore ferma la Guerra, in una mostra i cui testi sono curati da Federica Gasparrini e Maurizio Marini
Il dipinto restituisce al contesto una narrazione visiva in divenire, come il Marte che, bandita la guerra, si muove al convegno amoroso.
LQ MOSTRA è realizzata dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma, diretta da Rossella Vodret in collaborazione con Dionysos Art Fund e Sphaerica. L’evento è patrocinato dal Ministero per i Beni Culturali, dalla Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio, e dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico del Comune di Roma.
In mostra fino al 12 giugno 2011, l’opera del Guercino dal titolo, “Marte Furibondo Ritenuto da un Amorino”, un grande quadro siglato e documentato,  offerto allo studio e alla pubblica fruizione, nella sede che è apparsa la più idonea per esprimere le sue valenze espressive e concettuali, appunto il museo romano di Castel Sant’Angelo. I testi sono a cura di Federica Gasparrini, Maurizio Marini e Giuseppe Ussani d’Escobar

Il Guercino, mai soprannome fu più errato, è tra i pittori del Seicento, l’Età Barocca, uno dei protagonisti di questo secolo che esaltò al massimo i valori dei sensi: dalla pittura alla musica. Guercino, alias Giovanni Francesco Barbieri (Cento di Ferrara, 1591 – Bologna,1666), al pari di Guido Reni, Lanfranco e Domenichino, è tra i maggiori esponenti di quella “Scuola Bolognese” concepita quale asse di rinnovamento della pittura contemporanea da tempo impantanatasi nella palude stagnante dell’imitazione della Maniera di Michelangelo e Raffaello, puri modelli ormai svuotati da ogni contenuto.
Da una parte il fenomeno chiaroscurato e drammatico, della Pittura secondo Natura del Caravaggio, dall’altra la Pittura come Idea di Ludovico, Agostino e soprattutto, Annibale Carracci e dei suoi discepoli, a dare al Barocco la nuova “facies”.
Il Guercino è tra questi mosso dal chiaroscuro fantastico del ferrarese Dosso Dossi, vi modella all’interno forme e colori coi quali, prescelto dal conterraneo papa Gregorio XV, dal 1621 al 1623,quando il pontefice muore, il Guercino anima altari e superfici murarie di Roma, celeberrimo il Casino Boncompagni Ludovisi, detto l’Aurora” dall’affresco che l’artista esegue in concorrenza ideale con l’analogo tema affrescato dal Reni in Palazzo Rospigliosi.
Il Marte ritrovato è tuttavia, pertinente a una fase più matura, rimanendo nel suo studio bolognese fino alla fine. Nondimeno il messaggio del Guercino vi è impresso nella più totale compiutezza.
La grande figura armata, del dio della guerra si staglia su uno sfondo di cielo offuscato dai fumi delle polveri esplose.
Tuttavia il corpo possente, esaltato dai lustri del petto e dai cosciali d’acciaio, si muove dinamicamente verso un invisibile Venere. Sicchè sullo sfondo di un ideale Castel Sant’Angelo un Amorino s’ingegna a distruggere un cannone, strumento di guerra e di morte che si vuole bandire.
Testi Scientifici di Federica Gasparrini, Maurizio Marini e Giuseppe Ussani d’Escobar
Catalogo De Luca Editori d’Arte (Roma)  – Organizzazione Sphaerica
Info : Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo  – Roma, 23 Marzo / 12 Giugno 2011
Lungotevere Castello, 50 00186 – Roma Orari: martedi – domenica 9.00 – 19.00 – Telefono: 066819111
Ingresso euro 8,00  (dal 19 aprile euro 8,30)
SPHAERICA
Via dei Colli della Farnesina, 234 , 00135 – Roma , Telefono /Fax 0635498165 , [email protected] , www.sphaerica.net
UFFICIO STAMPA , Maria Letizia Cassata , [email protected] , Tel/Fax 06 35498165 , Mob.+39 3389701502
Ufficio Stampa Soprintendenza Speciale SSPSAE e per il Polo Museale della città di Roma : Anna Loreta Valerio con la collaborazione di Alessandro Gaetani , [email protected]


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