Corriere della Sera -Ester Palma –
Francia, Spagna, Olanda: dopo gli articoli del Corsera supera i confini nazionali l’interesse per gli scavi dell’antica via Flaminia, compreso lo splendido sepolcro di Marco Nonio Macrino, proconsole con Marco Aurelio e identificato con un po’ di fantasia con il «Gladiatore» cinematografico. E il fatto che un tale patrimonio sia a rischio per le tre palazzine che un costruttore vorrebbe realizzare sull’area riempie di sdegno e incredulità chi lo ha visitato. Come Marteen van Aalderen, giornalista del quotidiano olandese De Telegraaf, che sulla vicenda ha pubblicato un articolo: «E’ assurdo pensare di distruggere un luogo di tale bellezza e importanza archeologica solo per far posto al cemento – scrive – Va salvato invece consegnato ai romani e ai turisti di tutto il mondo».
Lunedì scorso il sito è stato visitato da 4 professori di architettura antica, due francesi e due spagnoli: erano a Roma per un seminario e avendo letto degli scavi hanno voluto a tutti i costi vederli con i loro occhi. A raccontarlo è Giovanni Carbonara, direttore della Scuola di specializzazione in restauro dei monumenti della Sapienza, nonchè organizzatore del convegno: «Erano stupefatti per la bellezza e la ricchezza del luogo – ricorda – Sono rimasti senza parole davanti ai resti della tomba di Macrino. Il professore francese Philippe Bernardi, studioso di caratura internazionale, mi ha chiesto se c’era qualcosa che poteva fare per salvare il sito dal cemento».
Per il professor Carbonara, «Lo scavo dimostra potenzialità enormi. Là sotto potremmo fare ritrovamenti stupefacenti, al livello dell’Appia Antica forse». Anche Italia Nostra continua la sua battaglia per la tutela del sito. E il consigliere Oreste Rutigliano lancia l’idea: «Si potrebbe farne il punto di ingresso a Roma della Via Francigena, un percorso da fare a piedi, in bici o a cavallo. E la pista ciclabile che gli corre a fianco arriva a S. Pietro: un volano importante per il turismo». Sullo stesso tasto batte Giovanna Marchese Bellaroto, presidente di Assocommercio Romanord: « Il patrimonio storico e culturale di Roma e la sua vocazione turistica sono imprescindibili per un suo futuro sviluppo. Vorremmo chiedere a Alemanno se davvero vuole essere ricordato come il sindaco che ha dovuto inventare i parchi a tema virtuali per attirare il turismo internazionale. E ha lasciato distruggere una realtà meravigliosa e tutt’altro che virtuale come questa». Intanto il consiglio del XX Municipio ha approvato all’unanimità una delibera per chiedere al Campidoglio di tutelare e vincolare il sito. «Le autorizzazioni a costruire vanno annullate – spiega Marco Perina, assessore alla Cultura – e sull’area va posto un vincolo di inedificabilità».
Roma. Da Francia, Olanda e Spagna l’appello: salvate il Gladiatore
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