(P.M.P.) –
Il Giardino Profondo rende omaggio a Giorgio Vasari in occasione dei 500 anni della nascita proponendo oggi alle ore 19 nella sala Grande del Palazzo Vescovile uno dei libri-inchiesta più forti degli ultimi anni. E anche uno dei più tristi e desolati: “Vandali. L’assalto alle bellezze d’Italia”, di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella , una delle poche soddisfazioni che il popolo dell’arte ha avuto da anni, se non altro perché tutte le voci, tantissime per la verità, che dalla stampa specializzata hanno stigmatizzato per una trentina d’anni i problemi infiniti che i nostri beni culturali hanno avuto con tutti i governi, sia per i beni di proprietà pubblica ma ancor di più per quelli di proprietà privata, non hanno ottenuto l’audience che questo libro ha avuto.
Dalla straordinaria coppia Rizzo & Stella. non si può che auspicare che segua un secondo libro di approfondimento sull’argomento, perché i mali, le malefatte, le vessazioni, le irregolarità, le illegittimità meritano, davvero un supplemento d’indagine.
La piaga è appena scoperta, ma per gli addetti ai lavori e per tutti gli appassionati quella di oggi ad Arezzo è una bellissima occasione : uno degli autori, Sergio Rizzo, affronterà il tema con Sergio Rossi (giornalista, responsabile de La Nazione di Arezzo) e con Giuliano da Empoli (giornalista, scrittore, attualmente membro del CdA della Biennale di Venezia e Assessore alla Cultura e alla Contemporaneità del Comune di Firenze).
Si potrebbe per esempio, proprio nella città di Vasari, chiedersi a che punto siano le supposte, ma finora inesistenti, trattative per l’acquisizione da parte dello Stato dell’Archivio Vasari, archivio invisibile praticamente da sempre; o perché lo Stato sostanzialmente ha fatto in modo che non si conoscesse la legge sulla Dazione ( dare opere d’arte a scambio tasse) che è vigore fin dal 1982 ( è la L.512/82) , come se ne è scoraggiata l’applicazione con inenarrabili lungaggini e con una posizione di sudditanza del Mibac rispetto alle Agenzie delle Entrate, come per esempio lo Stato compra, ma soprattutto non compra opere d’arte, a differenza dei musei di tutto il mondo, anche opere italiane, e quando lo fa, fatto rarissimo – vedi crocifisso di Michelangelo (forse) – lo fa in modo molto discutibile, e soprattutto perchè riduca le opere d’arte, quando sono di proprietà privata, ( ancora non c’è un elenco dei beni vincolati in Italia sia mobili che immobili) ad una proprietà virtuale senza valore economico, ma proclamando “il capolavoro di valore inestimabile” non appena ne entra in possesso, come sostanzialmente per legge attiva forme di indebito arricchimento..
Questo solo per accennare ad alcuni temi che Dorazio, Lemme, Pratesi, Piva, Teardo, Cocchi, Sgarbi, e poi uno stuolo enorme di avvocati, associazioni, istituti bancari ( Monte dei Paschi per ultimo) hanno per anni sollevato, chiedendo che si indaghi sul perché le opere d’arte in Italia hanno in sostanza scarso valore, mentre quelle stesse opere, quegli stessi autori – De Chirico, Fontana, Canaletto, Guercino, Reni, ma praticamente tutti – da Vasari e Cattelan – valgano da noi meno della metà del valore che hanno all’estero, facendo diventare il nostro un mercato dell’arte depresso e sostanzialmente quella italiana una cultura periferica.
Oggi intanto Sergio Rizzo e i suoi due interlocutori parleranno dei nuovi “vandali”.
Dal degrado di Pompei e delle altre aree archeologiche al diluvio di cemento abusivo, dal traffico di tesori rubati alla crisi dei musei. Perché il Paese con più siti Unesco “patrimonio dell’umanità” sta distruggendo la sua unica ricchezza: l’arte, la cultura, il paesaggio? La serrata denuncia di uno scempio. E di una politica troppo concentrata su se stessa per occuparsene.
Il tempio di Apollo a Selinunte ingabbiato per 11 anni dalle impalcature solo perché nessuno le smonta. La meravigliosa campagna veneta di Palladio e del Giorgione “intossicata, sconquassata, rosicchiata, castrata”, come dice il poeta Andrea Zanzotto, da un caos di villette, ipermercati e capannoni. I mosaici di Pompei che si sgretolano perché l’ultimo mosaicista è in pensione da un decennio mentre il commissario compra mille bottiglie di vino “pompeiano” da 55 euro l’una e ne spende 103mila per censire 55 cani randagi. La tenuta agricola di Cavour tra le risaie vercellesi cannibalizzata dai teppisti. L’inestimabile villaggio preistorico di Nola affogato nell’acqua perché la pompa non funziona.
La tracotanza di un abusivismo che, di condono in condono, è salito a 4 milioni e mezzo di alloggi nei quali vivono 11 milioni di italiani. Le uniche ricchezze che abbiamo, il paesaggio, i siti archeologici, i musei, i borghi medievali, la bellezza, sono sotto attacco. Un incubo culturale, un’angoscia economica. Eravamo i primi al mondo nel turismo: siamo precipitati per competitività al 28° posto. E il portale italia.it, costato milioni di euro, è 184.594° fra i siti web più visitati del pianeta. Una classe dirigente seria sarebbe allarmatissima. La nostra no. Anzi, la cattiva politica è tutta concentrata su se stessa. I suoi riti. Le sue risse. E si tiene stretti tutti i privilegi. Le sole auto blu costano due volte e mezzo l’intero stanziamento per i Beni culturali, dimezzato in 10 anni. E con le doppie pensioni da parlamentare e deputato regionale c’è chi prende 10 volte lo stipendio di un archeologo…
La presentazione è ospitata nel Palazzo Vescovile di Arezzo dove è allestita l’unica mostra al momento dedicata al Vasari: “Santo è bello”. E prima dell’incontro Il Giardino Profondo organizza una visita gratuita, guidata dalla curatrice della mostra, Daniela Galoppi, alle ore 18. Alla visita si accede a mezzo prenotazione telefonica (0575 453841) o email (http://it.mc281.mail.yahoo.com/mc/[email protected]).
Sergio Rizzo oggi ad Arezzo per parlare dei nuovi “Vandali”
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