Con questo film di Elisabetta Sgarbi interamente dedicato a Trieste, Il viaggio della signorina Vila, si è inaugurata il 17 gennaio la 24a edizione del Trieste Film Festival, dopo essere stato in concorso all’ultimo Festival Internazionale del Film di Roma nella sezione CinemaXXI, accanto ai lavori di Peter Greenway, Paul Verhoeven, Marina Abramovich, Wim Wenders, Mike Figgis.
Liberamente ispirato a due testi profetici che nel 2012 hanno compiuto cento anni, Il mio Carso, di Scipio Slataper, e Irredentismo adriatico di Angelo Vivante, Il viaggio della signorina Vila è la prima parte di una esplorazione nel mondo triestino. Vila, la giovinetta selvaggia di cui si innamora Slataper undicenne e di cui parla nel suo libro folgorante, è il fil rouge che attraversa Trieste e la sua avventura, da città porto franco, all’occupazione tedesca e poi jugoslava, alle sue profonde radici ebraiche.
E’ il racconto di dolori, soprusi e autoinganni che hanno solcato Trieste. E’ la storia di una profezia e di un futuro che cancella, avvolge, onora e supera la memoria; è una storia di scienze e di lettere, di arte e di impresa, di assicurazioni e di sfide. E’ una storie di lingue diverse che si parlano anche quando fingono il contrario. E’ una storia di poeti e di follia. E’ la storia di generazioni a venire. E’ la storia di religioni in una città laicissima. E’ la storia di chi il futuro lo attende e di chi il futuro, semplicemente, lo è. E’ la storia di una natura fiorente e sgargiante, impudica e prorompente che abbraccia Trieste, la cinge ai fianchi e vi sgorga dentro. E’ una storia di mare – dipinto, letto, detto, ascoltato – e di venti. Di monti e sorgenti.
Le due voci narranti, quella di Toni Servillo e quella di Lucka Pockaj, raccontano una storia d’amore tra un uomo e una donna di un altro tempo caduti nella Trieste di oggi. È anche la storia d’amore di un intellettuale che si scambia e si specchia con il proprio passato, reale e letterario, e il passato della sua città.
Il viaggio della signorina Vila con tutte le sue storie e i suoi interpreti – da Claudio Magris a Gillo Dorfles, da Mauro Covacich a Luciana Castellina, a Susanna Tamaro a Boris Pahor – prova a stare dove si aprono e si chiudono le porte di questa città straordinaria, non al di qua, non al di là, non dentro e non fuori, non nel passato non nel futuro, ma dove qualcosa può sparire o nascere.
Elisabetta Sgarbi è Direttore Editoriale della casa editrice Bompiani. Ha esordito alla regia nel 1999. I suoi film sono stati selezionati nei più importanti festival cinematografici internazionali. Ha ideato, e da quattordici anni ne è Direttore Artistico, il festival La Milanesiana Letteratura Musica Cinema Scienza. (Info: http://www.elisabettasgarbi.it/ / http://www.bettywrong.com/
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Il viaggio della signorina Vila
Regia di Elisabetta Sgarbi
60′
Con: Claudio Magris, Angelo Ara, Luciana Castellina, Mauro Covacich, Giuseppe Dell’Acqua, Gillo Dorfles, Igo Gruden, Srecko Kosovel, Diego Marani, Ace Mermolja, Boris Pahor, Alice Psacaropulo, Giorgio Pressburger, Raul Pupo, Primo Rovis, Giorgio Rossetti, Pino Roveredo, Andrea Segrè, Scipio Slataper, Vittorio Sgarbi, Susanna Tamaro, Livio Vasieri, Angelo Vivante e molti altri..
Voci: Toni Servillo, Lucka Pockaj Musiche: Franco Battiato
Produzione Rai Cinema, Betty Wrong Sceneggiatura Elisabetta Sgarbi, Eugenio Lio Fotografia Elio Bisignani, Andrés Arce Maldonado Montaggio Elisabetta Sgarbi, Andrés Arce Maldonado Sound Pino Pinaxa Pischetola Scenografia Luca Volpatti
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