5 marzo 2013: una data da ricordare, un evento unico ed importantissimo alle Scuderie del Quirinale, la mostra di Tiziano Vecellio. Esposizione dell’anno per l’arte moderna, che raccorda e mette insieme le opere che del maestro rappresentano la carriera. Dagli esordi veneziani nelle botteghe di Giovanni Bellini e Giorgione, fino alle committenze imperiali di Carlo V e del figlio Filippo II.
di Cristina Zazzaro e Valentina Oodrah
Mostra conclusiva di un lungo percorso “veneziano”
di Cristina Zazzaro
La mostra nasce dall’idea di Giovanni C.F.Villa (Torino, 17 novembre 1971) docente di Storia dell’Arte Moderna presso la Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Bergamo. Studioso di pittura veneta del Rinascimento e museologo.
Specialista di tecnologie non invasive applicate ai Beni Culturali, dal 1998 sta realizzando un archivio pubblico di indagini riflettografiche orientato principalmente alla pittura italiana del Quattrocento e Cinquecento, ricco al momento di oltre 3.500 dipinti.
E’ stato curatore di alcune mostre, in questa sede ci interessano nello specifico, quelle dedicate agli artisti che hanno reso grande la pittura veneziana ovvero, Antonello da Messina, Giovanni Bellini, Lorenzo Lotto e Tintoretto. Tutte hanno avuto come massimo comun denominatore il voler esaltare e al tempo stesso celebrare la pittura veneta. Quella pittura che ha avuto le sue prime concrete espressioni dalla seconda metà del Quattrocento, quando il rinascimento inizia a comparire a Venezia grazie alla presenza di Antonello da Messina, Andrea Mantegna e la famiglia Bellini. Di questa famiglia di pittori fu soprattutto Giovanni a sintetizzare gli elementi appresi dai due grandi maestri, siciliano il primo, Padovano il secondo, in uno stile del tutto nuovo, in cui non erano esenti alcune reminescenze tardo gotiche. Questo nuovo stile, consisteva prevalentemente in un uso del tutto nuovo del colore, che diede vita a quella pittura definita tonale. Proprio questa tecnica rappresenta il fulcro non solo di questa mostra ma anche delle altre ivi citate; ritratti, paesaggi, figure che li abitano, tutto è costruito mediante la stesura del colore tono su tono, con passaggi graduali, un’intensità ed un cromatismo assolutamente inimitabili. Quel colore grazie al quale il senso atmosferico diviene percepibile quasi palpabile e come ci dice lo stesso curatore della mostra “un colore fatto di carne, di sangue, di fiato espressivo dell’atmosfera”dove la luce, libera e vibrante tra le figure, fa da collante tra le stesse e lo sfondo.
Quest’esposizione si colloca quindi all’apice di uno studio attento ed approfondito sulle molteplici varianti che l’arte veneziana offrì alla pittura, e fattore non di poco conto, è la componente scientifica che accompagna tutto il percorso espositivo. In primo luogo sono state svolte attente analisi sulle opere dal Centro di Ateneo di Arti Visive dell’Università degli Studi di Bergamo. Tali studi hanno definito i rapporti tra opere autografe e lavori di bottega e hanno permesso di cogliere l’evoluzione artistica del grande maestro; in secondo luogo l’utilizzo della tecnologia a LED appositamente realizzata dal gruppo Targetti Sankey. Questo sistema permette di far cogliere al visitatore la reale pienezza dell’opera, in tutto il suo splendore cromatico, senza intaccarne bellezza alcuna. Per ultimo la tutela di alcune opere di Tiziano con importanti restauri come quello della cappella che ospita il martirio di San Lorenzo; la Pala ai musei Vaticani o il ritratto di Tommaso Mosti a Palazzo Pitti; “Le Scuderie in sostanza hanno sempre avuto come scopo non solo fare delle mostre che durassero 100 giorni e portassero il pubblico a riscoprire grandi capolavori, ma soprattutto dare un segnale profondo dell’Italia di oggi, di sensibilità verso il nostro straordinario patrimonio artistico”.
La rivoluzione cromatica del pittore cadorino
di Valentina Oodrah
“Tiziano”, rassegna monografica che celebra il “Principe dei pittori” e la sua intera attività artistica. Nato a Pieve di Cadore nel 1488/90, Tiziano Vecellio fu “un innovatore, capace di unire la classicità con un nuovo colore, un colore diverso, fatto soprattutto, come dice Eugene Delecroix, di carne, di sangue, del fiato espressivo dell’atmosfera”. Con queste parole il curatore Giovanni C. F. Villa definisce il maggior interprete di quella raffinata cornice culturale che matura nella Venezia rinascimentale, e che in epoca successiva “riesce a germinare nella pittura di Velazquez, di Rubens, o anche di Goya”. Fu protagonista di quell’irreversibile processo di disfacimento della forma plastica, ragione per cui, “l’impressionismo”, secondo Villa, “non inventò nulla, ma semplicemente ripartì dalla capacità di gestire il colore, creare masse cromatiche di contrasti e dargli un nuovo afflato”.
Soggetti mitologici, religiosi e una folta schiera di ritratti, distribuite in dieci sezioni, tracciano la carriera del pittore veneto. Nelle prime opere il principio tonale appare tradito dalla sottile linea nera di contorno che stacca le figure dal fondo. L’autonomia stilistica appare formata da una serie di progressive conquiste che giungono a stabilire quel perfetto equilibrio tra forma ed espressione che costituisce la base e il fascino del suo classicismo cromatico. Il dinamismo e la resa plastica della Pala Gozzi si alterna ai morbidi impasti di colore e alla delicata modellazione delle forme della Danae, il cui corpo trasuda una disincantata sensualità.
La diafana epidermide della Flora, vibrante di luce e calore umano, l’aulica intonazione del “Ritratto di Carlo V”, ove permangono ancora i valori volumetrici, si distanziano dal tardo “Ritratto di Paolo III senza camauro”, prossimo al disfacimento della forma attraverso rapide pennellate intrise di luminosità.
Dipinti tormentati da una fitta pioggia di luce e colore, testimoniano la grandiosa evoluzione della pittura veneta del Cinquecento, di cui fu regista il pittore cadorino. “Solo il cubismo” – spiega Villa – sarà l’unica vera rivoluzione dopo quella di Tiziano”.
Evento in pillole:
Tiziano
A cura di Giovanni C. F. Villa
5 marzo 2013 – 16 giugno 2013
Scuderie del Quirinale
Via XXIV Maggio 16, Roma
http://www.scuderiequirinale.it/Home.aspx
POSTATO IL 6 MARZO 2013
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