di Arturo V. Adamo - L’arte di Tommaso Bet assomiglia alle sue mani, dietro la loro ruvidezza si nasconde un’inaspettata raffinatezza artistica. La forza del colore che lascia intravedere la morbidezza del tratto. E invece, eccola lì, all’ombra di pennellate di rosso e di rabbia, tutta l’emozione che riesce a fermare nell’immagine. Facile pensare a un contrasto così acceso e visibile, difficile immaginare quanto possa essere ipnotico. Il giovane artista friulano è dal 26 marzo in esposizione a Casina Giustiniani a Villa Borghese. La mostra, allestita da L.I.Art nei locali della Fondazione Archivio Afro, è arricchita da incisioni create a puntasecca, acquaforte e acquatinta, che testimoniano una certa versatilità. E’ indubbio che siano le grandi tele a riempire occhi e spirito, sintetizzando magnificamente le qualità dell’autore. Occhi blu sotto un caos di colore a dolore. Chissà cosa pensano quegli occhi, chissà cos’hanno visto, quegli occhi. E’ inevitabile, entrare nell’opera, per carpirne l’essenza, come i colori hanno rubato il momento.
Non gli basta mischiare il buio a una precisione quasi fotografica per convincerci che queste siano ‘Distopie’, le opere di Tommaso Bet hanno un impatto devastante ma non hanno nulla, nulla che lasci presagire la negatività. Vivono sul contrasto, sul gioco della scoperta della bellezza sotto gli sfregi di colore. La perfezione sotto lo strazio. Un labirinto di brutture alla fine del quale c’è una chimera di bellezza.
Info: Tommaso Bet 26 marzo – 3 maggio 2012 Casina Giustiniani Via David Lubin, 4 – Villa Borghese, Roma