di Sarah Palermo - Un ritorno al passato in un’atmosfera unica è quella che propongono Gianni e Michele Moi, rispettivamente padre e figlio, attore professionista e musicista che il 26 gennaio 2012 hanno presentato alla QuantumLeap Gallery di Roma “ANTEPRIMA STUDIO: Destini sospesi”, il titolo della rassegna racconta l’individuo davanti a sé stesso che non partecipa alla vita, ma la osserva e simula lo stato di perenne sospensione. Questa serata-evento è solo la prima di una splendida serie di letture tratte dai testi teatrali di Pirandello, Pasolini, Calvino e di un’inedito del regista Carrara prodotte da “Roerso Mondo” un’ associazione culturale che prende il nome dalla citazione ruzzantiana del mondo alla rovescia come quella del carnevale di Venezia e del mondo del circo, con cui la stessa collabora, portando avanti estrosi progetti. Tra di essi la produzione artistica dei quattro radiodrammi raccolti in “Sipario Notte”, un format che andrà in onda tra aprile e maggio su Radio Base Popolare Network.
La scelta di Pirandello ha una storia piuttosto particolare che risale al passato di Gianni Moi tanto da renderlo il leitmotiv della sua vita artistica. Racconta egli stesso che quando il fratello pittore ad un certo punto della giornata accendeva la radio, ascoltava i radiodrammi che richiamavano la sua attenzione e lo coinvolgevano tanto da immaginare le scene che crearono l’occasione in cui sentì per la prima volta “L’uomo dal fiore in bocca”. Da lì il costante desiderio di portare il racconto sulle scene, nella sua più pura interpretazione di bambino. Le prime rappresentazioni de “L’uomo dal fiore in bocca” narravano la storia come l’attore l’aveva sognata, con due proiettori di diapositive che scorrevano mentre si ascoltava il racconto recitato. I protagonisti delle proiezioni non erano che ragazzini di 14 anni. Da quel giorno il lavoro ha subito diverse rielaborazioni e oggi si presenta come un’eclettica collaborazione di parole e musica studiata ad hoc. Il personaggio borderline che assomma i due personaggi salirà sul palco nei panni dell’avventore e dell’uomo dal fiore in bocca, sempre riuniti in un individuo in stato schizzofrenico, come viene descritto anche dal costume di scena in due colori ben distinti, ritratto attualissimo dell’ ”epitelioma” della società occidentale. Ad accompagnare lo scenario e i movimenti di Gianni Moi arriva l’alter ego, Michele Moi, l’artista che sposa il testo con la musica che nasce nel momento esatto in cui viene vissuto. Le aspettative sono quelle fuori dai normali canoni del radiodramma, il loro sistema è la reinterpretazione sul genere “buona la prima” affinché tutto sia più reale possibile, non scritto per passare alla radio, ma per portare la vita reale in diretta. Info: QuantumLeap Gallery, Via Urbana 122 Roma