T…come Teatro, D…come Denuncia, A…come AMIANTO

di Irene Morgante –
Dopo “storie di scorie”Asso di monnezza” “L’Innnaffiatoio del brigante Passannante” e “Fiat sul collo”, ora in scena è la volta di “A…..come Amianto” . Il teatro delatore di cronache oscure di e con Ulderico Pesce, è in scena all’Ambra alla Garbatella a Roma sino al 13 Novembre.    
Ulderico Pesce entra in scena in silenzio e cinge le mani strette intorno alla corda che issa un sipario,l’ipotetico sipario della Scala di Milano, un sipario che si apre su una avvilente verità, intanto un filmato sul fondo del palco proietta immagini relative alle polveri d’amianto e ai luoghi inquisiti.
La storia è una denuncia intessuta sulla nascita di un tenero amore tra due giovani, di gente comune, di lavoro e di morte.
Nico,un giovane che anela a diventare giornalista e che vive a Sesto San Giovanni (MI),con il padre ex saldatore alla Breda Fucine, va in giro per l’Italia con la sua telecamera per raccogliere documenti che testimoniano la pericolosità che l’amianto ha sulla salute.
Questa polvere che è 1300 volte più fina di un capello, se respirata causa una di quelle malattie dal nome impronunciabile:Mesioteloma pleurico.
Nico conosce Maria, una giovane donna che studia al conservatorio, ma che rimane fortemente affascinata dall’inchiesta che il giovane sta conducendo in giro per l’Italia, decide cosi di supportarlo nell’impresa, i due si innamoreranno fortemente. Mentre Nico filma testimonianze  a Casale Monferrato (AL) dove la ETERNIT fabbricava eternit per i più svariati usi, compresi quelli alimentari, tubature per condotte idriche. Altre ricerche portano il giovane a Monfalcone (GO), a Balanghero dove c’è la piu grande cava di amianto di tutta Europa (ora fortunatamente chiusa, )a San Giovanni (Mi) dove le acciaierie Breda, la Magneti Marelli e la Falk hanno utilizzato amianto dagli inizi del 900 sino al 1992 anno in cui una legge vietò l’utilizzo e l’estrazione.
Intanto Maria per aiutare Nico nell’inchiesta , riesce a contattare il signor Mantovani, il siparista della Scala di Milano, innamorato dell’opera lirica  e della pittura, fiero del suo lavoro perché sempre vicino ai suoi miti, ma ora un mesioteloma pleurico lo ha colpito, proprio per il ravvicinato contatto con la fibra di amianto contenuta in quel  sipario tanto amato.

In ultimo i due si troveranno casualmente a Roma.quel luglio del 2008, quando all’Eur in quel verde quartiere della capitale a due passi dal centro,viene fatto implodere con una carica di tritolo il VELODROMO. di proprietà dell’EURSPA, società pubblica del comune di Roma .
Una nuvola killer intrisa di ben 4354kg di materiale contenenti amianto e ben 130kg di materiale in cemento amianto. Per decisione presa dalla amministrazione Veltroni al fine di poter fruire di finanziamenti dati dall’unione europea per costruzione su quell’area  di un mega centro benessere e resa esecutiva dalla attuale giunta Alemanno quel luglio 2008. .Inoltre per ironia della sorte o semplice incompetenza, l’implosione del velodromo non avvenne nei limiti di tempo imposti dalla U.E.e il Comune non ottenne cosi alcun finanziamento, ma ancora oggi non si sono preoccupati di bonificare quel materiale che giace li, silente e mortale.
Intanto anche il padre di Nico si ammala di mesiotelioma per aver inalato fibre di amianto in Breda e cosi davanti a questi drammi l’amore dei due si solidifica  diventando più forte di una roccia di amianto.   

Questa critica volutamente non vi ha voluto raccontare se un monologo di due ore sia stato statico o dinamico, se l’interprete sia stato all’altezza o meno, se la scenografia era funzionale o se lo spazio scenico fosse stato ben investito, ma è solo l’eco di uno spettacolo dove l’arte è tesa ad arrivare a delle soluzioni concrete.

Questo è Il TEATRO di ULDERICO PESCE.
Ambra alla Garbatella,  Piazza Giovanni Da Triora, 15 -00154 Roma tel :06/81173900   
Ulderico, terminato il suo spettacolo si è trattenuto sul palco e, animato da vivo fervore ed umanità penetrante ha reclamato verso l’indifferenza dell’opinione pubblica di fronte a tali ingiustificabili disastri che minano la salute, e cosa è possibile invece fare in qualità di semplici cittadini.
Si tratta di una petizione indirizzata al Presidente Del Consiglio nella quale chiede: La bonifica immediata dei siti (scuole, fabbriche chiuse, teatri etc)a “Rischio dispersione amianto”presenti in tutta Italia,come previsto dalla legge257 del 1992. Ricordiamo che nel nostro Paese negli ultimi quindici anni si contano 3.700 decessi,dovuti all’inalazioni di queste mortali polveri e fibre,ma il dato inquietante è che entro il 2030 ne sono previsti 30.000.
Per firmare la petizione:www.uldericopesce.it      
Il teatro per sentirsi cittadini di un popolo consapevole e responsabile, che consiglio a chi ha ancora sensibilità e non si è assuefatto all’indifferenza di un Paese anormale.


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