Ciou torna nella Capitale per la sua seconda personale, fino all’8 dicembre Mondo Bizzarro incornicia la danza delle streghe in un Necro Kawaï.
di Rossana Calbi –
Nel Cerchio tornano le streghe di Ciou, candide fanciulle con il corpo ricamato e intarsiato dei segni della natura. I loro capelli sono lunghi e rigogliosi, non si scompongono in una danza agitata, incorniciano i loro volti tondi e si appoggiano sui fianchi morbidi.
Ancora prima che si fosse deciso cosa dovesse essere forte e cosa debole, il Cerchio Magico era stato tracciato e i loro piccoli piedi lo calpestavano mentre gli occhi grandi e spalancati lo riproducevano a oltranza.
Incantati e incantatori, aperti e accoglienti gli occhi delle piccole streghe di Ciou sono curiosi di scoprire chi possono nuovamente incantare e portare con sé nel loro mondo. Non sono amazzoni forti e coraggiose, non vogliono nascondere il loro amore e nascondersi come la ninfa Calypso per avere l’immortalità. Spalancano le porte del loro mondo e sono accoglienti, festeggiano la vita e la sua ineluttabilità, quindi, rendono omaggio anche alla morte.
Una mostra che unisce il grazioso al macabro, Necro Kawaï è una contraddizione in termini, come lo è tutta la femminilità, quindi non poteva non essere curata da una donna: Luisa Montalto, una delle direttrici di Mondo Bizzarro e lei stessa artista, ennesima dimostrazione di come una donna possa miracolosamente far convivere paradigmi contrastanti.
Necro Kawaï è la scelta di un’armonia non convenzionale, che sa dichiarare la sua diversità e che non si costringe in una solitudine espressiva, diventando una festa in cui la luce e la notte si inseguono l’una con l’altra. Così corrono le streghe-bimbe di Ciou, rallentano i loro passi nelle cornici di pastiglia francese per farsi ammirare nella danza sulla carta di musica. Ricordano come il potere gli fu tramandato e come lo possono ancora regalare ad altre giovani fanciulle pronte a spalancare gli occhi.
Candide come la luna argentea, che festeggiano tredici volte all’anno, le donne ricche di forza di Ciou riescono a mantenere il candore e la forza dell’innocenza.
Una macabra danza di festa è l’arte barocca e ridondante di Ciou, poco inquadrabile in una corrente artistica ben definita. Racchiude in sé vari aspetti e sentori della letteratura romantica, del gusto gotico e chicano; la sua rappresentazione è delicata, come il tratto di china sulla carta che si ripete mille e mille volte fino a incastrate i colori e i mille dettagli.
L’arte di Ciou non è macabra, almeno non è semplicemente macabra, è anche carina e delicata perché parla delle donne, racconta i loro corpi e li colora di grazia. Ciou segue le note musicali della carta su cui disegna e tratteggia il percorso della rapsodia della carne, la sua sensualità non è eccessiva e non necessita di essere addomesticata, e soprattutto non è un dono, è una conquista data dalla consapevolezza della grazia. Il tratto di Ciou si è evoluto rispetto all’ultima mostra del 2010, Rebirth, sempre a Mondo Bizzarro; è diventato ancora più particolereggiato, potente e sempre più mentale nonostante l’ostentata fisicità, dopo la rinascita c’è la scelta di quello che si vuole essere.
L’evento in pillole
Necro Kawaï, Ciou solo show
a cura di Luisa Montalto
Dal 17 novembre all’8 dicembre 2012
www.mondobizzarrogallery.com
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