Dopo aver guardato all’estero, e aver scoperto la coreana Kwon Kyungyup e l’iraniana Afarin Sajedi, la Dorothy Circus Gallery presenta due artisti italiani in due mostre personali. I lavori di Paolo Guido e Alessia Iannetti, sono appesi, l’uno di fronte all’altro, sulle pareti di velluto rosso della galleria di via Pettinari a Roma e dialogano delle nuove morbidezze di un’arte contemporanea che ha saputo e voluto studiare il passato.
di Rossana Calbi - Lungo il corridoio della galleria diretta da Alexandra Mazzanti, fino alla prima settimana di aprile, Paolo Guido e Alessia Iannetti si guarderanno l’un l’altra per cercare nuove e antiche storie incorniciate nella pastiglia francese. Due artisti italiani con una differenza d’età minima, Paolo Guido è del ’71 mentre Alessia Iannetti è nata nel cuore degli anni ’80, il primo di Lecce e la seconda di Carrara: nelle loro mani una perizia che proviene da mondi differenti. Paolo Guido ha un’esperienza come grafico, invece la Iannetti ha studiato all’Accademia di Belle Arti con il maestro Omar Galliani, il 23 febbraio si incontrano a Roma per raccontare due storie differenti con una matrice comune: l’attenzione all’arte classica.
Per la Dorothy Circus, due artisti di tale bravura sono un vero colpo di fortuna. In realtà, la fortuna va cercata, lei è cieca e va inseguita nei luoghi più impervi, e per scovarla ci vuole molto più coraggio che nell’attendere che passi di fronte a noi. Con Paolo Guido la fortuna si stigmatizza in un solo numero: il 13. I suoi personaggi sono i puttini della tradizione cinquecentesca e il barocco pugliese nella sua pittura ovattata scopre una nuova versione elegiaca. Le 13 Fortune sono le muse che l’artista pugliese ha invocato prima di stendere la sua matita per rendere morbidi e paffuti i personaggi dei suoi quadri, che rubano i colori agli affreschi di Pompei; 13 sono le fortune che hanno aiutato il gentile artista nella stesura dei colori per rendere i suoi personaggi eterei e incorporei. I protagonisti dei suoi lavori sono le stesse fortune che l’artista invoca e, che appena gli sono comparse, ha richiuso in un racconto con un sapore antico in cui sembra che il tempo si sia fermato.
Così come la bella Dafne decise di fermarsi dalla sua corsa per diventare un albero, la trasformazione dell’amata di Apollo è l’ispirazione delle opere di Alessia Iannetti per Daphne Descends. Nessuno sfugge all’amore e questo può trasformarci e renderci diversi, fino a farci diventare altro. Dafne sceglie di regalare la sua bellezza al profumo delle foglie dell’alloro, lo fa per non perdere se stessa; non cede al dio del sole, ma come pianta da lui dipenderà sempre e da lui sarà sempre amata. La Iannetti lavora sulla stessa materia che rappresenta le piante: carta e legno puro sono le sue basi e raffigura delle fanciulle che nella natura si confondono fino a diventarne parte. La discesa di Dafne è verso una realtà che la possa fermare, che non la faccia crescere, mantenendola integra da quell’amore che la potrebbe consumare e che la potrebbe far perdere confondendosi in una forza più grande di lei. Le eteree creature della Iannetti sono bianche come il marmo della sua città d’origine e decidono di rimanere bambine, di non crescere mantenendo integra la loro bellezza, scolpite di nero si ergono dal nulla proprio come le sculture di Canova. Una minima presenza di colore serve per confonderle e per ricordarle che la passione è a portata di mano, ma la loro è una scelta, perché la discesa di Dafne, per la Iannetti è la consapevolezza che a un amore totalizzante non si può sfuggire ab aeterno.
Un’arte che riesce ad esprimere in modo delicato e senza urlare dei sentimenti di delicata confusione e di bellezza assoluta, due mostre che cercano entrambe la stessa cosa: la bellezza. In un contesto sociale in cui l’estetica appare ripetitiva, vanagloriosa, queste due mostre sono una salvezza per lo spirito.
Info:
13 Fortune a cura di Alexandra Mazzanti Paolo Guido solo show dal 23 febbraio al 2 aprile 2013 Daphne Descends a cura di Alexandra Mazzanti Alesia Iannetti solo show dal 23 febbraio al 6 aprile 2013 www.dorothycircusgallery.com